lunedì 19 marzo 2018

INTERVISTA A MANUELA CHIAROTTINO



Ciao Manuela, benvenuta nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te. 

Ciao e grazie di avermi invitata. Allora, che dire di me? Abito in provincia di Torino, con marito, figlio e un gattone nero che è il principino della casa, nonostante mi faccia disperare col suo lungo pelo. Notare che ho i pavimenti chiari, ahimè. Sono sempre stata incuriosita da tutto ciò che è creare: decorare oggetti con il decoupage, modellare pupazzetti o fiori col cernit, ma anche disegnare a matita, dipingere sulla ceramica (a casa mia c’è di tutto, dal lampadario alla tazzina), fino ai quadri di sabbia. Insomma, qualsiasi cosa mi abbia aiutato a manifestare le emozioni e i colori che ho dentro. Naturalmente ho sempre amato anche leggere e scrivere, ma quest’ultima cosa era stata messa in disparte, con raccontini scritti e poi cancellati, gettati in un cassetto.

Quando si è accesa in te la scintilla della scrittura?

Ho iniziato a scrivere sul serio quando ho attraversato un periodo difficile della mia vita, dovuto a vicissitudini familiari e alla chiusura della ditta dove lavoravo da molti anni. Per non cadere in depressione ho frequentato vari corsi, dalla fotografia allo spagnolo, passando casualmente da un corso di scrittura creativa che mi ha folgorato. Fino ad allora non avevo mai letto a nessuno qualcosa di mio e mi sono stupita che i miei racconti piacessero agli altri del gruppo e soprattutto al docente, che mi ha spinto poi a pubblicare il primo romanzo in self.

Tra le tue passioni, c’è quella di creare quadri di sabbia. Parlacene.

È stata una scoperta casuale. Ho visto un video su internet dove venivano realizzati da una signora e curiosa come sono l’ho contattata per avere spiegazioni. Ho provato io stessa a crearne e man mano ho inserito delle varianti personali, riuscendo alla fine a realizzare anche una mostra. La tecnica è complicata da spiegare a parole, in sintesi si incolla della sabbia colorata su una tela o carta. Io poi aggiungo elementi materici o finiture con colori a tempera. Un lavoro impegnativo che non consente sbagli.

Esordisci nel 2014 con “Arriveranno le farfalle”. Daccene un assaggio.

Questo breve romanzo parla d’amore nei suoi vari aspetti, il messaggio che vuole dare è che i sentimenti non hanno tempo né età, non conoscono distinzioni di sesso, sanno attendere oltre ogni ragionevole dubbio, abbattono le paure e possono stravolgere la vita.  Vi lascio un piccolo brano che richiama proprio il titolo del romanzo:

[...] Fu in quel momento che accadde qualcosa di inaspettato, una magia annunciata ma a cui nessuno credeva più. Uno stormo di variopinte farfalle iniziò a turbinare sulle teste dei presenti, come coriandoli impazziti fluttuavano nell’aria e si posavano sui fiori, sulle teste incredule, sui piatti del tavolo addobbato, ovunque. Napoleone, nascosto sotto una sedia, cercò invano di afferrarne una, alzando la zampina all’aria col muso proiettato verso il cielo, mentre nuvole di un arancio intenso, che sembravano ispirarsi a un’aurora boreale, si sporgevano verso il basso per curiosare cosa stesse accadendo. [...]

Hai pubblicato vari romanzi con Delos Digital, Rizzoli e La Corte. Self Publishing Vs. Big, chi la vince?

Rizzoli è stata una bellissima esperienza, quella che non scorderò mai, perché essere scelti da una CE del genere è un’iniezione di autostima notevole. Però a volte le CE piccole, se oneste e intraprendenti, possono offrire un rapporto più diretto e rassicurante. Purtroppo non tutte, anch’io ho avuto le mie belle fregature. Il Self Publishing è una valida alternativa, perché consente di evitare i lunghi tempi di attesa della pubblicazione e decidere da sola tutto quanto, inoltre permette di guadagnare qualcosa in più o almeno in tempi più rapidi. Per quanto mi riguarda, mi piace spaziare in entrambi i mondi.

Quali sono i tuoi autori preferiti e c’è, tra loro, qualcuno che definisci tua Musa?

Mi piace molto Isabel Allende ma, se devo parlare di una Musa, allora direi Sophie Kinsella, ma solo per quanto riguarda lo chick-lit, perché amo scrivere sia storie romantiche che divertenti.

Nel 2016, vinci il concorso Triskell con il testo “Fiori di acciaio”. Cosa ricordi di questa esperienza?

Sono stata felice e sorpresa che il mio romanzo venisse scelto, anche se forse il tema della violenza domestica, se pur affrontato in modo lieve, ha fatto diffidare qualcuno dalla lettura. Sono anche felice di annunciare che a breve pubblicherò un nuovo romanzo proprio con Triskell.

Ti sei distinta in parecchi premi letterari, tra i quali ricordiamo Live & Love indetta da Le Mezzelane, al quale hai vinto con il romanzo “Maga per caso”. Quanto aiutano i concorsi a farsi conoscere?

Farsi conoscere è difficile, specie se pubblichi con CE medie o piccole. I concorsi possono essere un mezzo per arrivare a un editore e per farsi un po’ di pubblicità. Ci tengo a dire che con Le Mezzelane quest’anno ho vinto anche il concorso Genere Plurale e ne sono particolarmente fiera perché è il mio primo romanzo storico, ma ci vorrà un po’ di tempo prima della sua pubblicazione. 

Cosa troveranno i lettori all’interno di questo libro?

Maga per caso” è la classica commedia romantica, dove l’amore domina su tutto e il lieto fine è assicurato, ma i protagonisti devono superare equivoci, dubbi e segreti. Credo che ci si possa immedesimare in Lisa, una ragazza che non ha ancora trovato la propria realizzazione, intraprendente nel lavoro ma a tratti imbranata, romantica ma sfiduciata in amore. Accanto a lei c’è Brando, un uomo che almeno all’apparenza sembra solo un playboy, Enrichetta, la zia stramba di Lisa e altri personaggi minori, tra cui Freddie Mercury... il gatto.


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Quali tematiche affronti e quale messaggio vuoi trasmettere?

Il romanzo vuole solo strappare un sorriso, ma in realtà parla di come a volte ci sentiamo prigionieri di un ruolo, di un carattere e sogniamo di diventare qualcun altro per poterci comportare in modo diverso. E questo è quello che farà Lisa. Il dubbio però è: se qualcuno si innamora di noi mentre stiamo recitando una parte, ama noi o ciò che rappresentiamo in quel momento per lui? E se riusciamo a vivere in modo diverso, non vuol dire che anche quell’aspetto fa parte di noi, in fondo? 

Qual è stato l’input per “Maga per caso”?

L’idea è stata quella di creare un personaggio femminile che ne racchiudesse due. Una timida, imbranata, romantica, l’altra audace, sensuale, sicura di sé. Le varie facce di una donna, in fondo.

Perché il romance?

Perché mi piace parlare di sentimenti, declinati nelle diverse sfumature. Storie divertenti, come lo chick-lit, storie tinte di arcobaleno, come nel romance MM. E poi i classici romance, dove però non c’è solo romanticismo; nei miei romanzi ho anche parlato di anoressia, autolesionismo, violenza. L’importante però, almeno per me, è dare sempre un messaggio positivo e di speranza.

Hai qualche progetto in cantiere?

Ad aprile sarà pubblicato un nuovo romanzo con Amarganta, questo volta tinto di rosso. Una storia d’amore e di erotismo, intitolata “Il gioco dei desideri”, molto diversa dalle precedenti. Sono molto curiosa... e in ansia... di sentire le opinioni dei lettori.
E poi a breve un romance MM, ma in self.

È stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo per tutto!

Grazie, è stato un piacere anche per me. E viva il lupo!

Per seguire Manuela  MANUELA CHIAROTTINO

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