sabato 3 febbraio 2018

PASSI D'AUTORE - Recensione - IL RE DEGLI INGANNI di Simona Friio



Oggi, per le recensioni della rubrica Passi d'Autore, vi presento il romanzo storico di Simona Friio, dal titolo "Il re degli inganni".




Ornella De Luca l'ha letto per noi, andiamo a scoprire cosa ne pensa.




SINOSSI: È il 1387 quando Alma della Casa di Pietà raggiunge la Val d’Ossola, lasciando l’abbazia dove, sotto mentite spoglie, ha appreso gli insegnamenti dei monaci di San Gallo. La sua ambizione è emanciparsi, riscattarsi da una condizione debole e umiliante perché le femmine non sono buone a niente, questo le dicevano le consorelle prima che fuggisse dal convento natio.
A Candoglia si presenta con lo stesso nome con il quale si è ritagliata un posto alla scuola dell’abate Remigius, Goffredo, ed è in cerca di un impiego.
La cava nei pressi del monte Orfano si dice che dia lavoro a molti. A Milano si sta costruendo la cattedrale dei Visconti e tanta operosità sembra fatta proprio al caso suo. Il Maestro di pietra, Rodolfo Della Terra, accetta di arruolarla nella squadra, ma le affida mansioni leggere. Si è accorto subito del suo fisico da signorino…
Alma, affascinata dalla vita in cava, entusiasta della vita in generale al di fuori di un convento, si lascia stregare dalla quotidianità di una realtà rurale fatta di cose semplici. Impara ad apprezzare le persone e le loro debolezze. Tocca con mano la sofferenza e il dolore, quando la peste arriverà a mietere centinaia di vittime. C’è una cosa, però, che ostacola il suo desiderio di emancipazione: i sentimenti che nutre verso Rodolfo Della Terra… Ed è sotto il peso di quel segreto che Alma lascia Candoglia e approda a Milano, la città per eccellenza, il regno dei Visconti.
A causa di un equivoco, però, è imprigionata nella fortezza, dove conosce Francesco Novello detto il Carrarese, erede della Signoria di Padova. Nonostante le condizioni e l’avversa circostanza della prigionia, fanno conoscenza. Escogitano un piano ed evadono, ma lei è costretta a rivelargli la propria identità.
Il clima che si respira è foriero di sventura. La minaccia di un’altra guerra per la conquista dei territori è alle porte e la questione papale si riaccende: Avignone o Roma? Gli eserciti sono in marcia verso Alessandria.
Rodolfo, con il suo piccolo esercito di picasass e contadini, si unisce alle milizie viscontee per combattere contro lo stesso Carrarese. E contro di lei...



Storia, guerra, amore e destino per "Il re degli inganni" di Simona Friio, autrice che già conoscevo grazie a "Taxi Love", la sua pubblicazione per la collana Youfeel di Rizzoli. Eppure, sembra che la polvere del passato, l'eco di una leggenda lontana e il frastuono delle spade in battaglia siano il terreno più prolifico per la Friio, che con "Il re degli inganni" crea un romanzo avvincente e profondamente vero, che scava l'animo della protagonista in lotta, prima di ogni cosa, con se stessa. 
Alma della Casa di Pietà non accetta il proprio corpo e il proprio destino; abbandonata alla nascita davanti a un convento, vive la sua adolescenza tra le suore che denigrano di continuo il suo sesso, convinte che le femmine non servano a molto se non a procreare e a badare alla casa. 
Alma non è d'accordo, non si arrende a un futuro già scritto, vuole imparare il più possibile e viaggiare. Così, non appena le si presenta l'occasione, ruba l'identità di un fanciullo, tale Gottifredo, e va a studiare presso i monaci di San Gallo, dove vive sotto la guida e la protezione dell'abate Remigius. 
Una volta pronta ad affrontare il mondo, parte dal monastero sotto l'identità di Goffredo e cerca un impiego presso la cava di marmo per la costruzione del Duomo di Milano, a Candoglia, dove si integra tra i picasass ed è costretta ad affrontare un duro lavoro, senza mai lamentarsi. 
A tormentarla, però, non è la fatica del lavoro in cava, né l'inganno di fingersi uomo, quanto i sentimenti verso il Maestro di Pietra, Rodolfo Della Terra, che sembra scrutarla come se sapesse chi sia in realtà, come se intravedesse la sua anima sotto i capelli corti e i calzoni maschili. 
Non è ancora il tempo di svelarsi, la aspettano altre avventure, dure battaglie e intrighi da dipanare, prima di aspirare alla felicità.





'«Mi sono sempre chiesta chi potesse amare una come me, una persona a metà, incapace di accettarsi, una donna che non trova pace nemmeno nei propri panni, né in quel ruolo che Dio ha voluto per lei…»
Rodolfo si fermò un istante e la guardò, un'espressione gentile, accomodante.
«Che tu sia Goffredo, o Alma, ha poca importanza per me. Ti avrei amato comunque.»'




Questo è un romanzo dal contesto storico impeccabile, diviso in quattro parti: La cava, Il Carrarese, Giochi di potere e Il disegno divino. 
Tra le lotte fra le Signorie, il potere dei Visconti, la liberazione di Padova, la cattività avignonese, la peste e lo stile di vita all'interno dei monasteri, si respira l'aria più vera del Medioevo, in un'ambientazione che mi ha ricordato "Il nome della rosa" di Umberto Eco e "La papessa" di Donna Woolfolk Cross. 
Insolita, e forse anche per questo pienamente godibile, l'ambientazione iniziale della cava, mentre le parti narrate in convento, per quanto si tratti di un terreno già conosciuto agli amanti degli storici medievali, mantengono il loro fascino sempiterno, a cavallo fra sacro e profano.
Anche le tematiche sono simili: il rapporto fra sacro e profano, la condizione della donna in un mondo di uomini, l'erroneità di un sapere antico spesso basato solo su superstizione e ignoranza.
Goffredo vuole la libertà e l'indipendenza, ma a che costo? Sacrificando Alma e i suoi desideri di donna. 
Ho amato la lotta interiore nell'animo della protagonista e la sua evoluzione come personaggio, fino alla piena accettazione della sua identità.
È un po' paradossale che Rodolfo non riconosca in Alma il suo amico Goffredo, a causa degli abiti femminili, ma rientra nel pieno della finzione narrativa continuare a mantenere il "mistero" sulla doppia identità della protagonista fino alla fine, cioè sino a un meraviglioso e sfavillante lieto fine dove tutti i tasselli vanno al loro posto. 
Ho apprezzato anche la presenza nel finale di Gottifredo, il fanciullo grazie al quale Alma ha potuto cambiare la sua identità e fuggire dal convento anni prima. 
In un circolo di eventi destinati a essere, dopo il caos torna la pace e i detriti del passato vengono raccolti per ricominciare una nuova vita.
Un romanzo adatto a chi combatte ogni giorno per essere se stesso, scontrandosi con i pregiudizi e la morale della società. 

Ornella De Luca
(Editing a cura di Linda Bertasi)


IL VOTO DI ORNELLA






Ornella De Luca nasce nel 1991 a Messina.
Laureata in "Teorie e tecniche della comunicazione giornalistica e dell'editoria" all’Università degli studi di Messina con il massimo dei voti.
Si distingue in numerosi premi letterari; gestisce il suo Lit-Blog Coffee, books and dreams, collabora con '900letterario e recensisce sul suo canale YouTube.
Pubblicazioni:
- La consistenza del bianco (Onirica Edizioni)
- Il sacrificio degli occhi (Onirica Edizioni)
- I colori del vetro (YouFeel Rizzoli)
- Adesso apri gli occhi
- L'ultima lanterna della notte
  

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