lunedì 18 settembre 2017

INTERVISTA A GIOVANNA BARBIERI



Ciao Giovanna, benvenuta nel mio blog. Partiamo dal tuo pseudonimo Isabel Greenwood. Perché questa scelta letteraria?

Volevo provare a scrivere in totale anonimato, senza essere giudicata, ma l’esperimento è fallito miseramente. Speravo che lo pseudonimo sollevasse un briciolo di curiosità, ma i blog letterari ai quali ho inviato il romanzo ambientato nel V secolo dc mi hanno ignorata. I lettori erano anche poco propensi a leggere una storia di un’autrice sconosciuta. Così sono uscita allo scoperto.

La laurea in Scienze Politiche e l’impiego come editor freelance. Quando si accende in te la scintilla che ti fa decidere di impugnare carta e penna e dedicarti alla scrittura? E dove trovi il tempo per scrivere?

Dopo la laurea ho trovato diversi impieghi come impiegata amministrativa e contabile, ma alla scadenza dell’ultimo contratto ho deciso di cambiare vita. Ho seguito un corso di editing e ho aperto un blog di servizi editoriali (righerosse). Ci sono mesi che non riesca o scrivere neppure una riga e mesi di lavoro più scarso nei quali posso dedicarmi anche a scrivere le mie storie. In entrambi i casi non mi lamento. Editare mi piace molto e ho alcune clienti fisse che m’inviano tutti i loro romanzi, sia gialli, sia romance.
La scintilla in me si è accesa un giorno invernale del 2009. In quel periodo stavo leggendo un saggio sulla castellizzazione in Valpolicella e mi è venuta voglia di scrivere un romanzo ambientato nel Medioevo, nella mia zona. La stesura è stata piuttosto lunga (ho terminato il primo volume nel 2014), sia perché lavoravo almeno dodici ore al giorno, sia perché ho dovuto leggere molti saggi su diversi argomenti storci (abbigliamento, alimentazione, armi, modalità di battaglia, usi e costumi del XII secolo ecc).

Sei appassionata di Medioevo, da dove nasce questa predilezione?

Ho cominciato a leggere alle elementari, ma già alle medie mi dedicavo a romanzi storici di guerra, d’azione e classici vari. Mio padre era un grande appassionato di Storia e gli unici romanzi che c’erano in casa erano romanzi storici, d’avventura o di fantascienza. Mia sorella maggiore e mia madre hanno sempre letto molto poco. Non so dire perché amo proprio il Medioevo, forse per le azioni coraggiose di alcuni cavalieri (guelfi contro ghibellini), per gli amori travagliati (Paolo e Francesca, Giulietta e Romeo, Tristano e Isotta), per gli ideali da difendere a ogni costo, per le donne sempre in lotta (parti, malattie e carestie).

Il romanzo storico, perché?

Solo la Storia mi fa sognare (chissà, magari sono nata in un’epoca sbagliata). Non ho mai desiderato scrivere altri generi letterari. In fondo la Storia permette di creare diversi sottogeneri (un romance, un thriller, un giallo, un horror, un romanzo di pura azione, di epica ecc). Così si accontentano tutti i lettori, sia i romantici sia quelli che amano l’azione.

Sei un’autrice meticolosa per quanto riguarda lo storico, come si sviluppano le tue ricerche e quanto tempo dedichi loro?

Dedico alle ricerche moltissimo tempo, mesi, sia per la ricerca di materiale utile da leggere (che faccio sia nelle biblioteche sia nelle librerie) sia per la lettura dei testi. Non riesco a inventare e se un particolare non lo conosco ricerco l’informazione fino a che non la trovo. Se non agissi così rischierei di creare dei protagonisti troppo ribelli, troppo anacronistici e moderni rispetto alla loro epoca, con una psicologia approssimativa (va bene la sospensione dell’incredulità, ma i lettori di storici amano il realismo).

Collabori con il Gruppo Facebook “Thriller storici e dintorni”. Di cosa ti occupi nello specifico?

Mi occupo delle recensioni letterarie per il sito legato all’omonimo gruppo facebook. Non solo di gialli o thriller storici, ma anche di romance e di romanzi d’avventura legati alla Storia. Leggo anche altro per me stessa, ma all’amministratore del gruppo invio solo le recensioni dei romanzi storici che vengono pubblicate sul sito.

Esordisci nel 2014, con il romanzo “La stratega A.D. 1164" che è poi divenuto una trilogia. Di cosa si tratta?

Un time travel ambientato nel XII secolo. Nella prima parte troverete una storia d’azione, eroismo e d’amore legata all’assedio di un famoso castello veronese, quello di Rivoli Veronese, il cui signore era Garzapano, un imperiale. Nel 1164-65 un gruppo di anti-imperiali si ribella a Federico il Barbarossa, decidendo di assediare il castello di Rivoli e conquistare la fortezza di Ceraino. Nel secondo e terzo volume invece le vicende dei protagonisti si spostano in Terra Santa tra Gerusalemme e il deserto. Ci sono molte battaglie, realmente accadute, tra monaci guerrieri (templari e ospitalieri) e Norandino (anche Saladino), ma anche delle travagliate relazioni d’amore.

Nel 2015, pubblichi “Cangrande – Paladino dei Ghibellini”. Daccene un assaggio.

La trama si snoda attorno a Cangrande, leale paladino dei ghibellini in lotta contro la guelfa Padova, l’entrata a Verona e nella corte di Cangrande di Dante Alighieri e la storia d’amore travagliata di due innamorati, avversati dalla società dell’epoca.
 
[...] Caterina si chinò a osservare il terreno umido del bosco aggiustando in silenzio la faretra che teneva sulla schiena; era abile a scovare tracce di animali. La primavera era alla fine sbocciata nella Valle Provinianensis e il sole del primo mattino riscaldava un poco la temperatura, ancora bassa, delle alte colline. Quel giorno non era riuscita a catturare alcuna preda e questo significava che né lei né i fratellini avrebbero mangiato. I genitori purtroppo erano morti durante l’ultima epidemia.
Quanto mi manca la loro esperienza e il loro conforto, pensò con nostalgia, se solo Filippo avesse deciso di rimanere con noi, sospirò.
Il fratello maggiore, infatti, aveva deciso di abbandonarli per recarsi al nord ed essere assoldato da qualche ricco nobile. Caterina non lo biasimava, la vita che stavano conducendo nella valle era misera e isolata dal mondo.
Non ho speranza di maritarmi, nessuno desidera una ragazza dalla pelle scura, con antenati ebrei, anche se ha favolosi occhi turchesi, constatò con tristezza. Inoltre devo occuparmi di Milo e Matteo, sono troppo piccoli per sopravvivere da soli.
Le sue considerazioni furono bruscamente interrotte da un rumore proveniente da sinistra e s'acquattò scrutando la boscaglia. Attenta, girò il capo e con cautela incoccò una freccia nell’arco in attesa che l’animale si mostrasse. Quello che vide, però, la lasciò basita per alcuni istanti: un cavallo senza cavaliere era inseguito da un cinghiale ferito e inferocito.
Bel cavallo, di notevole stazza e garrese, pensò.
La sorpresa fu così grande che non riuscì a scoccare la freccia in direzione del cinghiale.
«Paolo!» sentì un uomo gridare in lontananza.
In quell’istante un giovane uomo uscì dal fitto sottobosco, correndo all’inseguimento della sua preda e del destriero. Caterina si nascose meglio presagendo guai. Non era insolito, infatti, che i berrovieri si eclissassero nelle foreste.
Il cavallo è troppo spaventato per ascoltare i suoi richiami, soppesò divertita.
Le scappò un risolino. Il giovane guerriero aveva raggiunto un punto poco distante dal suo nascondiglio e lei poté osservarlo meglio. Era biondo, con capelli mossi e un corto pizzetto.
Avrà l’età di Filippo. [...]


Nel 2017, esce “Dell’amore e della spada”. Parlacene.

Mi ha sempre affascinata il Rinascimento italiano, soprattutto l’inizio (il XVI secolo), così ho deciso di scrivere un romance: una storia d’amore travagliata tra due giovanissimi nobili che fuggono dalle rispettive città per recarsi a Roma, la fanciulla per dedicarsi all’attività di speziale (con amici) e il ragazzo per seguire le sue inclinazioni artistiche. All’inizio Beatrice, la protagonista, respinge l’innamorato con forza ma anche con dolore, per difendere i segreti degli amici di fuga e anche i propri. La loro storia d’amore è ostacolata dagli inquisitori e dai soldati di ventura. Troverete anche molto azione, oltre ai sentimenti.

E, sempre nello stesso anno, esce Silfrida "La schiava di Roma" edito da Delos Digital. Cosa troveranno i lettori al suo interno?

Silfrida è una tabernaria gota adottata da bambina dai romani che dovrà lottare per scoprire se stesse e le sue radici sconosciute. E nel suo percorso di crescita verrà aiutata da Ghiveric, un robusto guerriero Goto lasciatole dal padre per guidarla verso di lui. Nel romanzo ho inserito anche i punti di vista di Alarico re dei Goti e di Stilicone, magister utriusque militae romano mentre la battaglia sul Tanaro incombe. Tanta azione, quindi, ma anche una passionale relazione d’amore. 


https://www.amazon.it/Silfrida-schiava-Roma-Odissea-Romantica-ebook/dp/B06XJN7C63/ref=sr_1_1?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1505596003&sr=1-1&keywords=silfrida




Quali tematiche affronti e quale messaggio vuoi trasmettere?

Mi piace riscoprire e romanzare eventi del passato dimenticati dai libri di Storia. Nelle mie storie troverete spesso personaggi non privilegiati (quasi mai compaiono i nobili e, se ci sono, sono descritti come prepotenti, violenti, intriganti, per nulla propensi ad aiutare il popolo ma a sfruttarlo) che lottano per sopravvivere alle battaglie, parti, carestie, malattie e, nonostante tutto, riescono a trovare la felicità (troppo semplice essere contenti nella ricchezza e nel privilegio). Quindi, se questi personaggi del passato sono riusciti a farcela con i pochi mezzi che avevano a disposizione, perché noi non dovremmo?

Qual è stato l’input per questo libro?

All’inizio volevo creare un romanzo, un romance, con i pov di Silfrida e Ghiveric, perseguitati da Lucio Septimio Festo (figlio illegittimo di Stilicone e innamorato di Silfrida) e dalle legioni romane, ma poi ho capito che i lettori non avrebbero capito gli eventi senza mostrare la politica romana dell’epoca e i pensieri dei Goti.

Hai altri progetti in cantiere?

Ho tre progetti in cantiere:

- un giallo ambientato a Urbino nel 1483. Un Bargello che indaga su diversi omicidi aiutato dal fedele amico speziale. L’ho intitolato l’accusa del sangue.
- una novella tra il sentimentale e l’azione ambientata tra i Gépidi e i Longobardi (VI secolo dc) in Germania, intitolata Gundeberga la figlia di Freya.
- ora sto scrivendo un romanzo storico ambientato tra Mantova, Milano e Ferrara nel XV-XVI secolo. Un soldato di ventura dai poteri particolari (prevede il futuro legato a lui), una cortigiana onesta stupenda che è stanca della sua vita, la corte di Isabella d’Este e di Ludovico il Moro (Milano). Amori e battaglie contro i francesi.

È stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo per  tutto!


 Booktrailer

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