venerdì 14 aprile 2017

Recensione - VENTO DALL'EST di Chiara Albertini

Oggi torna a trovarmi Chiara Albertini con il suo romanzo "Vento dall'Est", edito da YouFeel - Rizzoli.
Andiamo a scoprire nel dettaglio un libro che mi ha convinto e molto appassionato. 






SINOSSI: Troppo difficile capire cos'è/ma penso che un ospite arrivi per me. 
Dove potrebbe portarti il vento se decidessi di ascoltarlo? Lungo quali sentieri nascosti e inaspettati potrebbe condurti, se ti affidassi a lui? C'è un vento per ogni stagione. E c'è un vento per le stagioni dell'anima... La storia di una madre e di una figlia, Tracey e Shannon, prende avvio sulla costa occidentale irlandese di qualche decennio fa e, attraversando le contee del Clare e di Limerick, giunge alla Londra dei giorni nostri. Una storia delicata, emozionante, fatta di segreti e rivelazioni, allontanamenti drammatici e ritrovamenti inaspettati: un lungo viaggio in più vite dove reale e immaginario si sovrappongono e si intrecciano, un complesso gioco di scelte dove il possibile e l'impossibile si fondono fra i richiami del passato e i riflessi del presente.









CONTEA DI CLARE (IRLANDA) 1972 - Tracy tenta di togliersi la vita, ma Ben la salva. Il suo è un passato segnato da una grande mancanza, quella del padre; l'uomo è sempre stato freddo, scostante, assente nei confronti di una bambina nata da una relazione non cercata e poi "aggiustata" con un matrimonio di circostanza.
Quando Lucy, la madre, perde la vita cadendo dalle scale, Tracy precipita nell'infelicità e, alla scoperta della vera responsabile della sua morte, deciderà di fuggire per sempre.
Sarà proprio allora che incontrerà Ben. La vita le sta concedendo una seconda occasione per essere felice, saprà coglierla? Cosa le riserva il futuro e cosa si nasconde tra il vento che soffia impetuoso?

L'ambientazione è nella bella Irlanda dominata dal vento sempiterno, dalle distese verdeggianti e dalle scogliere a picco sull'Atlantico increspato dalle onde. Incantevole anche il paese di Doolin con le sue case, le vie caratteristiche e la ricca vegetazione. Ho amato molto la cura dei particolari: la descrizione del cimitero, della neve bianca; sembra di essere là a passeggiare sull'isola.
Molto accativante la scena ambientata nella Torre di O'Brien; la seduzione e il corteggiamento di Ben è meraviglioso, il pathos arriva addosso e ci travolge, facendoci percepire le labbra che si sfiorano, il profumo d'amore e i brividi del cuore. 




'Irlanda. La sua terra. Ne respirò l'aria, il profumo, mentre ascoltava il rumore incessante delle onde infrangersi contro le scogliere. Quanto gli era mancato quel mare sconfinato! Il suo suono, ogni giorno diverso, accompagnato dalle grida dei gabbiani, dei cormorani e delle pulcinelle di mare.'




La caratterizzazione dei personaggi è perfettamente riuscita. Tracy è una delle protagoniste. Figlia non desiderata, fuggirà dopo la morte della madre, incontrando Ben, l'amore della sua vita, ma il destino ha in serbo per lei un sentiero tortuoso. Possiede una forza di volontà non indiffernete e una grande dignità di donna. Passionale e malinconica, è la perfetta eroina classica dedita al sacrificio, se necessario.
Ben è il protagonista maschile tutto da scoprire. Lo definirei un autentico salvatore nei confronti di Tracy, vivrà un viaggio interiore che lo porterà a compiere scelte inaspettate. Con lui si affronta il tema dei "senzatetto" e di uno stile di vita non comune. Ci insegnerà tanto sulla vita e le sue scelte, sulla vera felicità e l'apparenza.
Isabel è uno dei personaggi secondari che più ho amato. Tata di Tracy, è quasi una seconda madre per lei. La protegge come può, il legame con Lucy è molto forte, quasi un filo sottile che la lega alla madre di Tracy. Abbiamo un solo personaggio negativo ed è il padre della protagonista, un esempio da non seguire; orgoglioso e perfido, si diverte a fare dispetti alla figlia, a non valorizzarla e renderla infelice.
E poi abbiamo Shannon, non voglio anticiparvi troppo su questo bellissimo personaggio che coniuga bellezza e buon senso; attraverso Ben, imparerà una lezione di vita importante, e noi con lei.

La scrittua è fluida, i cambi di registro inseriti nel testo sono inaspettati e i salti temporali ci fanno comprendere al meglio la psicologia dei personaggi e le loro dinamiche.
Il vento è il vero protagonista: soffia sull'Irlanda, accompagnando Tracy nel suo desiderio di morte; soffia negli istanti salienti delle vite dei personaggi e soffia nel momento all'abbandono e della rinascita.
Questa è una grande prova per Chiara, ho riscontrato una sorprendente maturazione dal precedente romanzo, un'autrice che sta letteralmente sbocciando.
Frequenti, sono i riferimenti letterari inseriti nel testo, da "Il piccolo principe " a "Mary Poppins" che ci fanno comprendere l'amore per la letteratura dell'autrice.






'Si persero in un gioco di sguardi apparentemente innocenti, in un intreccio di complici sorrisi, in un mare infinito di allusioni. Una comprensibile voglia di conoscersi si stava impossessando dei loro corpi e delle loro anime. Avevano voglia di capirsi, di scoprirsi.'





I temi affrontati sono: la forza del destino, la solitudine, il potere dei libri e la maternità. Una tematica importante sono i rapporti famigliari: Ben è orfano, ma lo zio si prende cura di lui, cercando di dare valore a ogni singolo giorno; Tracy è orfana in un certo qual modo, malgrado abbia ancora una padre è più sola di quanto potrebbe mai esserlo Ben. Allo stesso modo, anche la maternità è affrontata in tutte le sue sfacettature: il rapporto di Tracy con una madre dedita a proteggerla, il sacrificio che compie la protagonista in nome dell'amore e Ben che compie il medesimo sacrificio per un bene più grande.  
La vita e la morte si susseguono in questo libro e legano i protagonisti: Tracy desidera togliersi la vita e Ben la salva, regalandole attimi di felicità e, successivamente, anche Ben non vuole più vivere, scegliendo la solitudine. Attraverso quest'ultimo, osserviamo i riflessi di una società che annega nella solitudine assordante, pur essendo affollata di persone.
Un'altra importante riflessione è quella relativa ai barboni e alla loro vita, alle apparenze e al perscorso di una persona; i giudizi sbagliati abbondano, c'è più amore in un barbone che in un uomo benestante e profumato.
Il messaggio che ci viene trasmesso è di imparare a perdonare se stessi per riuscire a perdonare gli altri, ma ve ne è anche un altro relativo al potere dei libri e all'essere bambini dentro: non bisognerebbe mai far morire il bimbo insito in noi, un po' come Peter Pan, per non spegnerci del tutto.




'Due vite diverse, lontane, si stavano fondendo in un'unica vita, Due verità inafferrabili stavano incontrandosi. Si sentì avvolta da un'improvvisa, intima suggestione, travolta da qualcosa di irrazionale, di inspiegabile. Portata in un'altra dimensione dal soffio di un vento inatteso.'




"Vento dall'Est" è una storia portata dal vento d'Irlanda.
Una donna senza affetti gettata alla deriva, un uomo che la salva per donarle una nuova vita, un futuro scritto sulle scogliere e, in sottofondo, il potere delle parole e dei libri.
Un libro che coinuga sfumature  rosa, suspense e introspezione sugli echi di un'infanzia negata.
Panorami mozzafiato per un romanzo inaspettato e completo, dove protagonista assoluto è il destino che intreccia le vite dei protagonisti lenite dal vento del passato.
Consigliato agli amanti delle storie ambientate in Irlanda, a chi ama il romance non convenzionale, a chi ama le storia di donne e per le donne, a chi cerca temi sociali nascosti tra le pieghe di un testo, a prima vista leggero. A chi ama i romanzi che riportano echi dei vecchi classici.

'Lei inseguiva il vento, quel vento che ognuno di noi ha dentro sé. C'è chi lo insegue, facendosi  travolgere da lui e chi, invece, lo combatte allontanandolo. Quel giorno lei l'ha inseguito. E, forse, lo ha sempre fatto.'

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