martedì 31 maggio 2016

Segnalazione - L'AMANTE INFEDELE di Maddalena Costa

Oggi iniziamo con le segnalazioni YouFeel - Rizzoli per il mese di maggio.
Partiamo con "L'amante infedele" di Maddalena Costa per il Mood Erotico.
Un gioco di seduzioni e di inganni in cui niente è come appare. La storia di un amore proibito scoperto e ostacolato: lui, lei e l’altra in un intreccio infinito di passioni e malintesi.
Parola d'ordine: Ci sono verità nascoste che bruciano.









SINOSSI: Sandro è sposato con Fabiola, ma la tradisce con Paola. E quando Fabiola lo scopre, ha un solo obiettivo: conoscere la sua rivale. Così inizia a spiarla e poi, con una scusa, a frequentarla. Un gioco fatto di verità non dette, sguardi e tentazioni che però si spinge oltre il limite e diventa incontrollabile. Paola si accorge di desiderare Fabiola, di non poterne più fare a meno. E Fabiola inizia a provare per Paola un sentimento di gelosia che nulla ha a che fare col marito. Ma i colpi di scena sono dietro l’angolo e si susseguono, in un torbido triangolo di bugie, tormenti, notti infuocate e ripensamenti. Fino al finale, che muta le sorti e svela l’imprevedibile. 

 








Eccovene un assaggio!


[...] Non so da quanto tempo vedesse mio marito ma, dopo averli spiati riparandomi dietro la siepe disposta all’esterno di un locale della provincia, ero sicura che Sandro ne fosse invaghito. Chiacchieravano amorevolmente occupando uno dei tavoli allestiti sotto un porticato in legno davanti al bar. Sorseggiavano due birre sgranocchiando patatine, come fossero una coppia qualunque. Avevo colto negli occhi di mio marito la medesima espressione con cui mi guardava quando eravamo ancora fidanzati. Incantato, complice, invaghito. Ogni tanto le prendeva la mano e se la portava alla bocca per riempirla di piccoli baci. Lei gli sorrideva, con quel sorriso ammaliatore. Stretta in un tubino rosso, le gambe affusolate slanciate da un paio di décolleté bianche e nere, la borsa in pendant con le scarpe, i biondi capelli legati in una morbida treccia. Centellinava la sua birra passandosi le dita fra i ricci che sfuggivano ribelli incorniciandole lo splendido ovale. Era bellissima. [...]










L'AUTRICE: Maddalena Costa nasce a Grottaglie, in provincia di Taranto, nell’Ottobre del 1975. Mamma, scrittrice, blogger, editor, direttore di collana e speaker radiofonica. Ama la musica, il cibo, la poesia, il profumo del mare e il vento che soffia fra gli ulivi secolari della sua terra. La scrittrice, dalla penna intensa e irriverente, ha vinto premi e riconoscimenti in vari prestigiosi concorsi letterari nazionali, a conferma del talento e della sensibilità che la contraddistinguono.

lunedì 30 maggio 2016

INTERVISTA A SALVATORE CONACI



Ciao Salvatore, benvenuto nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te.

Salve Linda, è davvero un piacere immenso essere al suo cospetto. Ho 25 anni, sono cresciuto a pane e letteratura ed ho sempre fatto mio il motto latino “mens sana in corpore sano”. Amo gli sport da combattimento, la boxe su tutti. Impazzisco per i cani, soprattutto per quelli di grossa taglia, e possiedo un meraviglioso boxer tigrato di nome Magor. La famiglia è sempre stata la colonna portante della mia vita, e da poco ho gettato le basi per costruire la mia, sposando Ilaria. 

Ti sei diplomato al Liceo scientifico e laureato in Lettere e Beni Culturali con una tesi dedicata alla massoneria e alla letteratura. Parlaci di questo connubio.

Mi piace spiegare i motivi di questa scelta con l’ausilio della storia narrata da David Foster Wallace, in cui due pesciolini si chiedono, ad un certo punto della loro vita, che cosa sia l’acqua. La Massoneria (si badi bene, la vera Massoneria) ha molto da offrire all’Uomo, proprio come la Letteratura. I punti d’incontro tra questi due universi sono molteplici, a volte molto più numerosi ed interessanti di quanto si pensi. Essi s’intrecciano, si compenetrano e, a volte, si completano quasi incredibilmente. Per trarre dei giovamenti dall’uno e dall’altro,  però, bisogna che torniamo a chiederci cosa essi siano davvero.

Sei appassionato anche della cultura esoterica. Perché?

Più che una passione, è una naturale inclinazione del mio animo, vecchia tanto quanto me. Ho iniziato ad assecondarla da bambino appena alfabetizzato, ed ho proseguito, nel tempo, a differenti e sempre più intensi gradi di consapevolezza. Trovo che sia altamente affascinante la coltura di un antichissimo seme occulto, raccolto, nelle ere in successione, solo da chi ne sente spontaneamente il richiamo.

Dove trovi il tempo per scrivere e quando hai deciso di impugnare carta e penna?

La decisione non è nata di punto in bianco, ma si è evoluta nel corso dei miei anni più acerbi.
Scrivo quasi prevalentemente di notte, quando il mondo è abbastanza silenzioso da permettermi di ascoltare meglio la voce di Madonna Letteratura. Darle l’orecchio che merita è fondamentale per non ricadere in testi banali, ed in storie lette e rilette nei secoli.

Quale libro riposa sul tuo comodino?

Ho un ‘comodino’ interiore, su cui giace un antico e particolare libro – del quale scelgo di non menzionare il titolo – iniziato e mai letto fino in fondo, per motivi che preferisco ricordare, in questa sede, ma non esplicare. E poi c’è il comodino reale, fisico, su cui campeggia, attualmente, un libro di preghiere e salmi cristiani.

Ci sono autori che consideri tue Muse e quanto di loro c’è nei tuoi testi?

I grandi Maestri dai quali ho tratto insegnamento sono molti. Posso ricordare la grande forza evocativa di Ennio e Petronio; l’altezza di S. Agostino e Dante; la raffinata perfezione aurea di d’Annunzio. Quel ch’è certo è il posto inarrivabile che ricopre, ai miei occhi, Edgar Allan Poe (espressamente posto come ispiratore massimo in ”Perle nere”).

Nel 2015 esordisci con “Perle Nere”. Cosa troveranno i lettori al suo interno?

Per rispondere a questa domanda,  mi aiuto con le sensazioni segnalatemi da chi ha già letto il libro. Vi sono luoghi altri dal tempo, in cui si agitano personaggi vari, grotteschi disturbati. Essi s’incontrano, si scontrano, si separano. Alcuni cercano vendetta, alcuni si amano d’amori impossibili; altri d’amori maledetti. Taluni uccidono, muoiono, vivono, recitano poesie. È un libro per lettori dall’animo variopinto, che possono trovare ad ogni pagina il racconto capace di far vibrare il loro cuore.


http://www.ibs.it/code/9788865875513/conaci-salvatore/perle-nere.html




Qual è stato l’input per questo libro?

Un incipit buttato giù accidentalmente, in una notte tormentata, annebbiata, trascorsa al lume pallido di una candela tremante, mentre il cielo soffriva d’una tempesta incurabile.

Quale messaggio vuoi trasmettere?

“Perle nere” non trasmette un messaggio. Pone il lettore davanti alle sue paure più nascoste,  lo intimorisce, lo affascina, lo fa sperare. Fa provare emozioni destabilizzanti con lo scopo di rendere gli umani più umani. È quello che dovrebbe fare ogni opera dell’orrore: ricordare all’Uomo la sua fragile umanità.

Nel Gennaio 2016, la tua opera “Girifalco e quella fontana del Diavolo” viene pubblicata sulla rivista Luoghi misteriosi. Daccene un assaggio.

[...] Da subito, una convinzione comune poi divenuta mito, leggenda, iniziò ad aleggiare attorno a quel fine monumento che, a pochi passi dalla Casa di Cristo, posto in quella precisa posizione, pareva voltarle le spalle, precederla prepotentemente con la sua bellezza geometrica. Secondo l’immaginario collettivo, infatti, quella grande fontana era stata costruita dal Demonio, in una sola notte. [...]

Attualmente risiedi in Svizzera, hai mai pensato di utilizzare questa ambientazione per i tuoi romanzi?

Più volte. La Svizzera, quella più spartana, rude e malinconicamente desolata che osservo io, è capace di scorci di grande bellezza e suggestione. Sa essere misteriosa, a volte cupa. Niente male.

Hai qualche altro progetto in cantiere?

Sì, un romanzo dalle tinte tragiche, ma sempre ancorato a misteriose radici orrorifiche. Un lavoro totalmente diverso da “Perle nere”, ma una nuova sfida per me. Voglio essere in grado di toccare il lettore con un genere – il romanzo – che non è il mio, essendo io più propenso al racconto.

È stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo!

Piacere mio, Linda. Evviva il lupo!

Per seguire Salvatore    PERLE NERE

venerdì 27 maggio 2016

Recensione - IL TRIBUNO PRETORIANO di Pino Campo

Oggi vi presento il romanzo storico di Pino Campo dal titolo "Il tribuno pretoriano".






SINOSSI: Alla fine del terzo secolo l'Impero Romano è retto da un imperatore assai accorto e fine stratega: Diocleziano. Anche Lui però, ha dei nemici. Alcuni di loro hanno un sogno: restaurare la Repubblica alla vecchia maniera, retta solo dal Senato. Altri invece sognano solo di prendersi il suo immenso potere ordendo un complotto. Per ucciderlo viene scelto un valoroso tribuno della guardia pretoriana che, però, svolge il proprio servizio a Roma, mentre l’Imperatore ha una nuova sede: Nicomedia, in Asia Minore.
Il suo nome è Livio Ventidio e il suo più grande desiderio è proprio quello di trasferirsi in oriente. Lo fa insieme alla settima coorte di pretoriani che comanda. A tutti i costi voleva lasciare l’Urbe, finalmente ci stava riuscendo.
Il tribuno, al suo arrivo nella capitale della provincia di Bitinia, non solo non trova Diocleziano ad attenderlo, ma gli viene ordinato di affrontare la sua prima missione di guerra contro il popolo dei sarmati. Missione che lo porta assai lontano dal suo obiettivo. In questa nuova campagna conosce soprattutto l'amore e, dopo varie avventure, scontri armati contro i barbari e rischiato più volte la propria vita, riesce finalmente ad incontrare l'Imperatore…






Livio Ventidio è un tribuno pretoriano, assoldato dal senatore Pomponio per uccidere Diocleziano, il nuovo imperatore. L'uomo si sta recando nella nuova capitale, Nicomedia, per conoscere Diocleziano e decidere se continuare o meno la sua missione segreta.
Una volta a destinazione, però, viene subito inviato a Mesia per aiutare il contingente a difendersi dai Sarmati. Quello che doveva essere un viaggio sereno, si tramuta ben presto in un'avventura in cui politica e ragioni del cuore la fanno da padrone.
Cosa riserverà il destino a Livio? E quale sarà la sua decisione finale?

Partiamo dall'ambientazione; le descrizioni dei luoghi toccati dal protagonista sono perfette. Si respira l'aria del mare e del viaggio che Livio intraprende; esaustive anche le descrizioni delle fisionomie dei vari personaggi, sembra di vederli su pellicola e la magia dell'Antica Roma viene come riportata in vita dall'abile penna dell'autore.
I combattimenti, gli schieramenti e le fazioni sono chiare e precise. Ciò che dobbiamo ricordare, immergendoci in questo testo, è che siamo di fronte a un romanzo storico con tutti i connotati; lo definirei un libro per appassionati del genere in cui riscopriamo una Roma in divenire, teatro del malcontento e di complotti.





'I confini di Roma possono essere allargati a tutto il mondo... Ma a che serve aver conquistato il mondo intero se poi tutti i cittadini e i popoli che abbiamo sottomesso alla nostra grandezza non credono più a nulla o, peggio, si aggrappano a nuovi dogmi che sfociano in fanatismi estremi?'






La caratterizzazione dei personaggi è buona. Livio, il protagonista, spicca per nobiltà d'animo e tenacia. E' un uomo che ha lasciato i suoi affetti nella terra natia, che non ama la politica e, suo malgrado, se ne ritrova invischiato. Paradossalmente, nutre simpatia per l'imperatore che deve uccidere.
Ho amato anche la figura dell'Oracolo che si ripresenta in vari punti della trama e dona al testo un'aura di magia e mistero, e come non menzionare Terenzio? L'amico di Livio: colui che lo affianca, lo supporta e difende.
Il personaggio femminile da me apprezzato è Dacia che, qui, incarna l'amore e l'imprevisto. E' una prigioniera che chiederà al protagonista di aiutarla: lei non è ciò che sembra. E' forte, combattiva, intelligente e dotata di una fascino cui il protagonista non resisterà. E' interessante vedere come questa donna riuscirà a fare breccia nel cuore di un uomo che è abituato alle femmine e che, solitamente, non si lascia dominare dal cuore.





'Gli venne spontaneo chiedersi come un uomo possa essere disposto a rischiare la propria vita per inseguire un semplice sogno: fino a che punto ci si possa spingere solo per rincorrere un desiderio o le proprie aspirazioni; anche in assenza di certezza alcuna, attuando ciò a cui si è chiamati con tanta insistenza dal profondo dell'animo.'





La scrittura è particolare, avvince ma utilizza anche uno stile "difficile" per un lettore non avvezzo alle dinamiche dell'Antica Roma; all'inizio, le parole latine confondono e si ha bisogno di familiarizzare con il ritmo della storia per comprenderla appieno e goderne la trama. 
I temi trattati sono: il sospetto, il tradimento, l'amore, il complotto e la guerra. La Storia la fa da padrone in questo testo, non si limita a essere lo sfondo della vicenda, ma è parte integrante della trama, tingendosi di sfumature epiche.







'Sembrava - o voleva apparire - timida mentre cercava inutilmente di nascondere la propria bellezza; con quel suo modo di fare aveva colpito come un diretto allo stomaco ... Non molto alta, ma di forme perfette, quella donna sembrava essere la reincarnazione della Venere in persona, come lui l'aveva sempre concepita con la fantasia: l'aspelto tipico della dèa.'









"Il tribuno pretoriano" è una storia di onore e di coraggio. Un uomo che vuole tenere fede ai propri ideali, una donna che non si aspetta di incontrare, una missione da compiere, un segreto da non rivelare e, sullo sfondo, una Roma scossa da profondi mutamenti.
L'epopea di un uomo deciso a restare fedele a se stesso.
Consigliato agli appassionati dell'Antica Roma e agli amanti dei romanzi storici in cui la Storia è protagonista. 

'A Roma mi sento del tutto inutile ... Il mio braccio e la mia spada porteranno più vantaggi al'impero se ne me andrò laggiù, dove si combatte davvero.'

giovedì 26 maggio 2016

Segnalazione - L' HA DECISO IL MARE di Amanda Foley

Oggi vi segnalo una nuova uscita.
Conosciamo più da vicino il romanzo storico "L'ha deciso il mare" di Amanda Foley.
Una saga famigliare dal contesto storico accattivante.
Andiamo a sbirciare insieme! 




SINOSSI: E’ il 1892 quando in un piccolo villaggio della contea di Gallway viene ritrovato il corpo carbonizzato di una donna. Da qui prende il via la saga familiare dei Winslow, potente dinastia inglese trapiantata in Irlanda. Kathleen, nata e vissuta nella povertà, decide di lasciare la sua misera quotidianità quando, come d’incanto, il facoltoso Oliver Winslow entra nella sua vita, per scoprire, fin troppo presto, che sotto l’abito azzurro del suo principe si nascondono ben altri colori. La diversa realtà con cui dovrà misurarsi farà crescere in lei valori autentici che le infonderanno la forza di uscire dal torpore in cui era intrappolata, lottando con tutte le forze contro la spietata Lady Emma, capostipite della famiglia. L’incontro con Sean Flanagan, aristocratico irlandese in lotta per i diritti del popolo, le farà conoscere il ‘vero amore’ e l’importanza delle piccole cose.
A questa storia si intrecciano le vicende di Edward, ultimo rampollo dei Winslow e figlio di Kathleen, che vive in bilico tra il desiderio di aiutare l’Irlanda e il dovere verso la famiglia. Anche lui dovrà fare i conti con l’austera Lady Emma le cui ingerenze sembrano impedirgli ogni libera scelta. Un inatteso viaggio in Louisiana gli farà conoscere Eleonore, giovane suffragetta dallo spirito indomito che lo stimolerà a spiegare le vele della vita, ma una lettera inaspettata rimetterà tutto in discussione, costringendolo ad analizzarsi sino in fondo percorrendo, seppur in modo diverso, le orme della madre.
Fra passato e presente, fra intrighi, passioni e misteri, si snoda un'intensa saga familiare dove i personaggi arrivano alla difficile presa di coscienza che ‘talvolta è necessario tornare al passato per affrontare il futuro’.

DOVE TROVARLO: https://www.amazon.it/dp/B01EKTIAEY/





Eccovene un assaggio!



[...] Leggendole il tormento dentro quei bellissimi occhi grigi, Sean voleva tentare di scacciare gli incubi dalla sua mente. Non era convinto di riuscirci, ma desiderava provarci di nuovo. 
- Ricordati, mia cara, che non sempre siamo noi a guidare gli eventi.
- Vuoi dire, che qualunque cosa facciamo, siamo impotenti contro il destino? Perché se è questo che intendi, non sono d’accordo. Il destino ce lo creiamo noi, e spesso è per comodità che ci nascondiamo dietro di esso. 

- Sono convinto che dobbiamo guidare la nostra vita e lottare perché ciò in cui crediamo si realizzi - replicò Sean. - Forse non è così importante quello in cui crediamo, quanto l’intensità con la quale ci crediamo. Tuttavia può accadere che nonostante ogni sforzo per dirigere la nave in porto le cose vadano diversamente. Quando una nave si incaglia l’ha deciso il mare.
Kathleen non rispose.
- Spesso anche lottare può non servire. Nella vita avvengono cambiamenti di idee, di personalità, di coscienza, che determinano l’evolversi delle situazioni. Non è possibile calcolare tutto in anticipo, specie le reazioni dell’animo umano. [...]






 


L'AUTRICE: Amanda Foley, (pseudonimo con cui si firma l’autrice) nasce in una ridente cittadina di mare, a due passi da Venezia. Adora leggere e passa l'adolescenza nutrendosi soprattutto con i classici. 
Debutta con il romanzo storico "L'ha deciso il mare" edito da I Romanzi Mondadori, poi "Uomini istruzioni per l'uso" e "La fatica di essere mamme", brevi racconti pubblicati nel Messaggero. Con "Al di là delle favole" entra a far parte dell'antologia I Colori Delle Donne. Nel luglio 2014 esce nella collana digita You feel Rizzoli con "La voce del vento" e per la stessa collana, nell’ottobre 2015, esce con "Il mio abito dei sogni ha il velo bianco".

mercoledì 25 maggio 2016

Quel libro nel cassetto - COME SI FA RICERCA secondo ADELE VIERI CASTELLANO

Come ogni mese torna la rubrica #quellibronelcassetto dedicata ai consigli agli autori emergenti e non.
Oggi tratteremo un argomento molto interessante e importante legato alle ambientazioni storiche e lo faremo con un'Ospite d'Onore di questo mese, un'autrice a cui sono molto affezionata e che stimo particolarmente: ADELE VIERI CASTELLANO.
Adele escordisce nel 2012 con il romanzo Roma D.C Destino d'Amore. Autrice di diversi romanzi  editi da Leggereditore e Emma Books, ha conquistato i lettori con la serie Roma Caput Mundi e con altre opere, non solo a carattere storico.
E' una delle socie fondatrici dell'associazione EWWA, editor e traduttrice.




Quanto è importante la RICERCA in un testo storico? Quanto tempo dobbiamo riservare agli approfondimenti? Come, dove e quanto ricercare?
Ce ne parla Adele Vieri Castellano in un articolo da conservare e tenere bene a mente.





COME SI FA RICERCA




Fare ricerca per i vostri romanzi. Una bella sfida, ma come si fa? 
Innanzi tutto vediamo l’origine del termine “ricerca”: viene dal tardo latino circāre (fare il giro di qualcosa, andare intorno a qualcosa), che a sua volta deriva dalla pratica, durante la caccia, di far fare ai cani cerchi sempre più ampi per scovare la selvaggina. Noi scrittori siamo quindi cacciatori e, per trovare ciò che cerchiamo, dobbiamo avere un metodo (dal greco méthodos dove hodós significa via e mèta, condurre oltre), ovvero scegliere il percorso migliore per arrivare a destinazione.
Alla narrativa, non solo ottocentesca, ai suoi modelli e alle tecniche narrative, non pochi storici hanno guardato sempre con notevole interesse. Perché i romanzi di Charles Dickens, Gustave Flaubert e Thomas Mann, per citarne solo alcuni, rappresentano per noi testi “storici” narrativi, composti da una miscela variabile di osservazione documentaria, di invenzione e di tecniche della narrazione. Il romanzo storico può essere testimone di un’epoca o di un evento reale, che viene poi filtrato e arricchito dalla fiction.
Se siete autori di romanzi contemporanei il compito è piuttosto facile. Se invece volete scrivere un romanzo storico e magari non siete in possesso di una laurea specialistica, allora il compito è più complesso. In ogni caso, il primo consiglio è di procedere comunque con un certo metodo, al fine di offrire al lettore un testo realistico e pertinente al contesto in cui svolge la vostra vicenda.
La ricerca casuale o fatta con superficialità può risultare imprecisa e poco realistica. Tutto quello che scrivete, a meno che non si parli di fantasy o fantascienza, deve avere un minimo di concretezza e credibilità. Tutto ciò si ottiene raccontando il vero o una “presunzione del vero” basata su fatti, eventi e luoghi reali. Anche i personaggi storici possono essere utilizzati per i vostri fini, ma vanno rispettati e ricreati così come sono nel carattere, nell’aspetto, nelle idee.
Tanti e tanto diversi sono le fonti che selezionerete, i modi con cui cercherete di interpretarle, così come diverso sarà per ognuno il “montaggio” del romanzo. Quando si fa ricerca storica non ci sono prontuari, vademecum, guide di cui seguire le istruzioni ma esiste una regola: l’autore deve essere e rimanere un narratore e non deve mai diventare uno storico, perché il suo compito non è insegnare storia ma intrattenere il lettore. 
La maggior parte dei romanzi storici ha una “grande storia”. Via col Vento ha una trama che si sviluppa durante la guerra civile americana in cui la sua eroina, Scarlett O’Hara, si batte per salvare la tenuta di famiglia. La vicenda inventata della giovane donna è in primo piano, quella storica è sullo sfondo e così deve sempre essere.
Quando avrete scelto il vostro periodo storico, leggete quanto più possibile su di esso, a volte la lettura fornisce l’ispirazione. Ma attenzione: non si deve cercare tutto perché altrimenti il vostro romanzo non comincerà mai. Non annoiatevi, così non annoierete i lettori e non smettete di cercare mentre scrivete, la ricerca si fermerà solo alla fine del libro. Ricordate sempre però che il romanzo storico non può essere un’interpretazione arbitraria della Storia. Non abbiamo il diritto di modificarla a nostro piacimento ma possiamo arricchirla con l’avventura, possiamo suggerire interpretazioni che un vero storico non potrebbe mai fare. Il nostro paese è ricco di documenti, i nostri musei sono pieni delle testimonianze del passato. L’Italia è un museo a cielo aperto, utilizzatela.
Ma quando del periodo storico si conosce poco, si hanno pochi documenti da consultare o non ve ne sono affatto, come si fa? 
Di solito è preferibile lasciare alla fantasia la possibilità di strutturare la vicenda. Lo scrittore americano E.L. Doctorow dice che “Scrivere un romanzo è come guidare al buio su una strada di campagna tortuosa e sconosciuta con una debole coppia di fari. Tu puoi vedere lontano solo quanto questi ultimi permettono di fare.” 
Un altro consiglio?
Scrivete per scoprire cosa succede, a volte non avete idea di dove il libro stia andando, lo scoprirete piano piano.
Ma i personaggi storici come fanno a convivere con quelli fittizi? 
Bisogna renderli il più possibile credibili, utilizzando i dialoghi. 
E in un romanzo storico è meglio narrare in prima persona o in terza? 
Anche qui non esiste una regola precisa, né una scelta consapevole. Ricordiamoci solo che il grande svantaggio della prima persona è che non si può dare al lettore informazioni che l’eroe (o l’eroina) non sappiano da soli. Nella terza persona rischiate di annoiare alternando il punto di vista ma tutto è più facile: qui si possono mostrare eventi, personaggi, situazioni al lettore all’insaputa del vostro eroe/eroina e il vantaggio sarà quello di aumentare la suspense.
E le fonti? Come possiamo sapere che sono attendibili?  
Con il nostro giudizio, la nostra esperienza; se consultate un libro scritto da uno storico serio e pubblicato da un editore rispettabile allora potrete fidarvi. Per i siti vale lo stesso discorso: se sono di un’università non dovrebbero esserci problemi se, al contrario, non conoscete chi scrive l’articolo allora fare un doppio o un triplo controllo su quel materiale.
È obbligatorio scrivere una nota storica alla fine del vostro romanzo, per svelare al lettore ciò che è avete inventato e ciò che invece è storicamente avvenuto? 
No, non lo è ma è preferibile. Il lettore abbia il diritto di sapere quale sia la parte reale e quella inventata e dove trovare informazioni per approfondire la vicenda.

Adele Vieri Castellano Scrittrice






1. TESTIMONIANZE REPERIBILI: Scegliete un periodo storico di cui si abbiamo molte testimonianze, così da avere più scelta tra le fonti.

2. PERSONAGGI CREDIBILI: Inventare i personaggi adattandoli al tempo/luogo, farli parlare e agire sempre nel contesto storico in cui si svolge la storia.

3. DOCUMENTARSI CON I SAGGI: Documentatevi con testi storici/saggi e non con altri romanzi ambientati nello stesso periodo, a volte contengono errori storici.

4. USARE LA TERZA PERSONA: Lo storico è meglio scriverlo in terza persona per non confondere ulteriormente i lettori nell’alternarsi di eventi reali/inventati.

5. FEDELTA' STORICA: Non distaccatevi troppo dalla realtà storica: potrebbe trasformarsi in un romanzo fantasy.

6. DOSARE STORIA E INVENZIONE: Cercate di trovare un buon equilibrio tra accuratezza storica e invenzione.

7. DESTINARE TEMPO PER LA RICERCA: Stabilite un tempo per la scrittura e uno per la ricerca, nel giorno dedicato alla ricerca potrete verificare i punti critici e fare le modifiche.

8. LEGGERE DIARI E LETTERE DELL'EPOCA: Se possibile, leggete resoconti personali di quel periodo. Diari o lettere, che possono dare molti dettagli da un punto di vista personale.

9. VERIFICARE I FATTI STORICI: Ogni fatto storico che inserirete dovrete verificarlo e non solo su Wikipedia, che non è assolutamente affidabile.

10. LA STORIA NON E' LA PROTAGONISTA: Non fatevi trascinare dalla Storia, state scrivendo una fiction ma con parsimonia potrete prendervi alcune libertà.