mercoledì 17 giugno 2015

Le autrici EWWA - INTERVISTA A ELISABETTA MOTTA



Ciao Elisabetta, benvenuta nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te.

Grazie, Linda per avermi concesso questo spazio. Onoratissima di essere ospite del tuo blog perché sei una persona che stimo molto, oltre a essere una bravissima autrice. Che cosa posso raccontare di me? Sono calabrese, ma vivo da molti anni a Roma, dopo una breve parentesi pavese, città a me molto cara. Sono moglie e mamma di due figli di undici e tredici anni e, come molte donne, mi divido tra il mio lavoro e la famiglia. Sono un’avida lettrice, mi piace viaggiare con la mia famiglia, amo il mare e la montagna. Precisa, puntuale e sincera, detesto l’ipocrisia e la falsità.

La laurea in Lingue e Letterature Straniere Moderne e il lavoro come  traduttrice. Dove trovi il tempo per scrivere?

La mia giornata lavorativa inizia molto presto. Le prime ore del mattino sono per me le più produttive, quando ancora la casa è immersa nel silenzio. Ma sono abituata a lavorare anche con la tv accesa, il telefono che squilla e i figli che avanzano mille richieste. Il tempo per scrivere lo ricavo nei miei spazi vuoti, quando ho terminato, per esempio, la traduzione di un romanzo o di una novella per i settimanali con cui collaboro.

Di te dichiari: ‘Amo viaggiare. Sono proprio i luoghi che visito e le persone che conosco a ispirare i personaggi e le storie che scrivo.’ Approfondiamo questa dichiarazione.

Sì, è vero, l’ispirazione mi viene da posti e da persone che mi hanno particolarmente colpito. Il mio primo ebook "Incontro veneziano" è nato dopo un mio soggiorno a Venezia in un antico palazzo adibito a struttura alberghiera e "Mora selvatica" è ambientata in Costa Smeralda, dove vado tutti gli anni a trascorrere una breve vacanza, ospite di una mia amica che ha casa a Porto Cervo. Venezia e la Costa Smeralda sono due ambientazioni ideali per una storia d’amore romantica. 

Collabori con le riviste “Intimità” e “Love Story” come autrice di racconti e traduttrice. Parlaci di questa esperienza.

La mia collaborazione con i due settimanali risale al 1995 e continua ancora oggi. Ho iniziato a lavorare per loro come traduttrice quando la redazione si chiamava Cino del Duca. Dopo avere tradotto un discreto numero di novelle (non riesco nemmeno più a contarle), adesso le scrivo anche. E devo ammettere che mi piace tantissimo.

E vanti anche la collaborazione con Harlequin Mondadori per la collana “Jolly”. Raccontaci qualcosa in più.

Collaborazione anche questa che va avanti da un bel po’ di anni. Dopo avere letto sul web un’intervista che mi colpì al direttore editoriale di allora, Alessandra Bazardi, le scrissi una mail, presentandomi e chiedendole se fosse interessata a una mia collaborazione in qualità di traduttrice. Non mi ero sbagliata sulla mia impressione di persona disponibile, aperta e cordiale che è Alessandra. Infatti mi rispose subito. È incominciato così il mio rapporto professionale con la Harlequin. E sono molto orgogliosa e contenta.

Nel luglio 2014, pubblichi il tuo primo romanzo “Incontro veneziano”. Daccene un assaggio.

"Incontro veneziano" è un ebook che è nato con prepotenza dentro di me. Al rientro da Venezia, affascinata dal posto in cui avevo soggiornato e dalle meraviglie della città, ho incominciato a scrivere i primi capitoli. Non avrei mai immaginato di pubblicarlo per una grossa CE come Rizzoli. Ecco l’incipit: 

[...] Una bruma caliginosa avvolgeva i tetti della città e rendeva ovattati i rumori di sottofondo. Lucy era appena arrivata da Londra ed era abituata alla nebbia. A colpirla furono invece le caratteristiche calli incassate tra le file degli edifici e strette al punto da impedire quasi il passaggio di chi le attraversava. Le vetrine esponevano maschere e abiti d’epoca in un tripudio di colori, broccati e passamanerie, brillantini e piume, attirando la sua attenzione.
Venezia, ai primi di novembre, sembrava in festa anche in quel periodo in cui non si celebrava il famoso Carnevale.
Con passo lungo e svelto, Lucy trascinava il suo trolley che conteneva l’occorrente per un soggiorno di cinque giorni, il regalo di laurea della sua adorata nonna Laura. L’anziana donna, nativa di Venezia, aveva voluto che la nipote visitasse la sua città. E Lucy aveva scelto quella settimana, prima di iniziare a frequentare un master di specializzazione.
“Ti auguro di incontrare un bel giovanotto italiano” le aveva detto nonna Laura con il suo dolce sorriso quando l’aveva salutata il giorno della partenza. “Sono sicura che non ci sia niente di più facile in uno dei posti più romantici del mondo.” [...]

Nel settembre 2014, segue “Mora selvatica”. Di cosa si tratta?

"Mora selvatica" è una storia d’amore intensa e ricca di emozioni. Giulia, la protagonista femminile è bruna  e sensuale come il delizioso frutto e condivide con la Sardegna il fascino e i colori. Nel mio racconto si percepiscono i profumi di questa terra che adoro, il soffio del maestrale, il rumore del mare e il sapore della mora. Spero di riuscire a trasmettere ai lettori tutte le emozioni che mi hanno accompagnato scrivendolo. 

E nel febbraio 2015, esce “Tè nero, vaniglia e baci allo zenzero”. Cosa troveranno i lettori al suo interno?

Anche qui emozioni, sentimento e un amore bello e semplice ma profondo, che va oltre ciò che si può vedere con gli occhi. Alex è un personaggio a me caro perché nonostante la sua cecità, sa essere forte, vince le sue paure di aprire il suo cuore all’amore, si innamora ed è ricambiato da una donna che per lui è disposta ad affrontare una vita che potrebbe essere tutt’altro che semplice. Ma all’amore non si può dire di no.


http://www.amazon.it/nero-vaniglia-baci-zenzero-Youfeel-ebook/dp/B00TO95X50/ref=sr_1_1?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1434014343&sr=1-1&keywords=elisabetta+motta



Qual è stato l’input per questo libro?

L’idea per questa trama è nata dalla mia passione per il tè e per i fiori. La storia si apre con la descrizione di una sala da tè in cui oltre a bere infusi pregiati si possono acquistare anche dei meravigliosi bouquet di fiori. La proprietaria è Emma, una ragazza che ha alle spalle un matrimonio fallito; ha studiato per diventare architetto, ma il suo sogno è quello di aprire una sala da tè. È proprio in questo luogo quasi magico che succede l’inaspettato ed entra in scena Alex. 

Quali tematiche affronti e quale messaggio vuoi trasmettere ai lettori?

Il tema principale è quello dell’amore che va oltre ogni pregiudizio, oltre le apparenze, e la dedica iniziale riassume bene lo spirito del libro. Imparare a vedere con il cuore, credo che sia la cosa più bella che possa capitare a tutti i noi. Ed è proprio quello che auguro ai miei figli. 

In questo romanzo che ho adorato, tratti anche il tema della cecità. Perché questa scelta particolare?

Volevo che il protagonista maschile fosse diverso da quelli creati da me precedentemente e così è nato Alex, il bel tenore non vedente. Devo ammettere che è stata una scelta difficile, un po’ tormentata e piena di dubbi. Mi sono chiesta tante volte se i lettori avrebbero apprezzato un personaggio con un “limite” fisico. Io personalmente ho amato Alex perché oltre a essere dolce, passionale, ironico è anche un po’ misterioso.

Non ho potuto fare a meno di notare la tua passione per profumi, spezie e fiori. Parlacene.

È vero, amo i fiori. In casa mia ci sono quasi sempre dei fiori freschi, come sul mio terrazzo, soprattutto in questo periodo. Credo che la passione me l’abbia trasmessa mia madre. In occasioni particolari mi diletto a creare delle composizioni, abbinando ai fiori anche la frutta. E adoro anche le spezie e i loro profumi, in particolare la cannella e la vaniglia. Quando vado in giro per i mercatini natalizi in Germania ne compro in quantità. Anche dopo anni emanano un delizioso profumo che mi evoca dolci ricordi.

Sei membro dell’associazione EWWA. Di cosa si occupa nello specifico e la consiglieresti alle altre autrici?

Certo che la consiglierei. EWWA è stata una piacevole scoperta per me. Quando mi è stato proposto di iscrivermi, non ho esitato un solo istante a farlo e sono felicissima. Ho partecipato a diversi incontri e workshop targati EWWA, tutti molto interessanti e che mi hanno arricchita professionalmente. Sono fiera di fare parte di un’associazione di donne che operano nel mondo della scrittura, in nome della solidarietà e collaborazione in un settore dove a volte è molto difficile trovare tutto questo.

Partecipi all’antologia EWWA “Italia: terra d’amori, arte e sapori” con il racconto “Un dolce ricordo”. Dicci qualcosa di più.

È un racconto dedicato alla città in cui sono nata e ho vissuto fino a diciotto anni. Anche se sono parecchi anni ormai che vivo fuori, sento di appartenere lì, dove sono le mie radici, i miei affetti e i miei ricordi. E credo che tutto questo passi anche nel racconto. 

E la tua ricetta “Pasta imbottita alla calabrese” viene inserita nell’antologia EWWA “Ricette dall’Italia: terra d’amori, arte e sapori”. Abbiamo già il languorino in bocca.

È una ricetta della mia famiglia. Un piatto ricco e molto saporito riservato alle grandi occasioni, perché richiede una lunga preparazione. Ottimo. Provatelo anche voi.

Hai qualche altro progetto in cantiere?

Qualcosa è già nell’aria. Incrocio le dita, sperando che vada in porto.

E’ stato un grandissimo piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo per tutto!

Il piacere è stato mio, Linda. Crepi il lupo!


Per seguire Elisabetta    ELISABETTA MOTTA


https://www.youtube.com/watch?v=aZmrKqS6VUg

Nessun commento:

Posta un commento