venerdì 20 marzo 2015

UN QUALUNQUE RESPIRO di Emily Pigozzi

Oggi vi presento un romanzo che mi ha colpito profondamente, che mi ha emozionato, scosso e che mi è rimasto dentro. Un romanzo da cui mai mi separerò e che avrà sempre un posto speciale nel mio cuore.
Oggi vi presento "Un qualunque respiro" il meraviglioso lavoro di Emily Pigozzi, autrice che ho già avuto il piacere di ospitare nel mio blog.








SINOSSI: Eliana e Alberto sono una coppia felice. Si sono sposati per amore, hanno acquistato la casa dei loro sogni, lavorano e coccolano un gatto sornione di nome Angus. Tutto va per il meglio eppure, all'improvviso, la loro serenità viene incrinata da una mancanza: è l'assenza di un figlio, il vuoto che riempie la casa. Eliana e Alberto iniziano a pensarci, a provarci, ad aspettare l'attesa stessa di una nuova vita. Una vita che, però, non arriva. Tra tentativi falliti e coppie di amici circondate da bambini, cure mediche ed esami invasivi, il loro amore è chiamato ad affrontare la prova più grande e a restare saldo, integro, in una tempesta di desiderio e delusione. Emily Pigozzi indaga il mistero della maternità, il dolore della mancanza, la sensazione di aver fallito nel proprio ruolo di donna come generatrice di vita, in un romanzo che è una storia d'amore a tre uscite: amore per se stessi, per l'altro, per una nuova esistenza che di quel sentimento è il frutto.









La scena si apre in una sera uggiosa, Alberto guida l'auto verso casa, accanto a lui siede la sua compagna, Eliana. La loro è una vita felice, fatta di complicità, passione e intesa, ma l'orologio biologico di Eliana da un po' di tempo ticchetta indiavolato. La donna sente che le manca quel qualcosa che la farebbe sentire una donna completa, realizzata, le manca quell'emozione che solo la maternità sa donare. Alberto prova la stessa sensazione e i due iniziano subito a cercare di concepire quel bambino che sembra non arrivare mai.
I dubbi s'insinuano: il sospetto che qualcosa non vada nei loro corpi, l'ipotesi di analisi più mirate e di attese non ripagate si fa strada in loro, oscurando la tranquilla quotidianità.
Ma se, per Alberto, un figlio sarebbe solo un aggiunta alla loro felicità, per Eliana rappresenta la realizzazione di una vita, qualcosa che non può e non deve più mancare nella sua esistenza.
Alberto ed Eliana riusciranno a concepire un bambino e questo evento rappresenterà la realizzazione di un sogno o l'inizio di un viaggio all'interno di un tunnel pieno di insidie che si nascondono dove meno te le aspetti?

La caratterizzazione dei personaggi è perfettamente inserita nel contesto. Eliana reincarna i dubbi, le ansie e i desideri di qualsiasi donna che abbia desiderato ardentemente un figlio, che abbia lottato, sofferto e continuato a credere nella maternità, consapevole della sorte avversa. La protagonista è umana nella sua fragilità, nella sua ossessione verso un concepimento che sembra sempre più un sogno e sempre meno tangibile.
L'autrice punta la lente d'ingrandimento sul rapporto di coppia, sui bisogni che mutano radicalmente, sulle priorità e sul cambiamento repentino che subisce la vita dei due compagni. Parole che fino a ieri non contavano, avvenimenti e progetti che sembravano inconcepibili, assumono improvvisamente diversi connotati.
Nel rapporto di coppia subentrano i litigi: l'amore di Alberto non basta più a Eliana, le sue attenzioni, la sua presenza e disponibilità non possono colmare il vuoto e il bisogno spasmodico che può essere riempito solo dall'arrivo di un figlio, inteso come prodotto di amore e di impegno reciproco.








'Tutta la nostra vita è davanti a me, e quei ritratti che ho tanto amato d'improvviso mi appaiono sotto una luce nuova e ostile ... è come se l'infertilità avesse ammantato tutta la mia vita di un velo grigio. Il presete, il futuro e ora persino il passato.
Come se guardassi attraverso una lente sfocata, una prospettiva nuova e peggiore. Quella di una persona che vissuto in maniera più o meno consapevole per uno scopo, per un sogno. Il più grande e il più importante. E che ora si chiede se potrà mai realizzarlo.'






Le tematiche trattate sono: la maternità, la coppia, l'amore puro e assoluto verso i figli e il rapporto madre-figlia.  Proprio su quest'ultima voglio soffermarmi per evidenziare il desiderio di Eliana di essere una madre perfetta, come conseguenza del suo percorso di vita e della situazione famigliare vissuta da ragazzina: sfortunata testimone di una separazione. Eliana era una bambina che preferiva nascondere la testa sotto le coperte, chiudere le orecchie ai loro litigi, piuttosto che accettare la fine dell'amore dei suoi genitori. Voglio ricordare anche la tematica dell'attesa affrontata nel libro: l'attesa dell'attesa, l'attesa del figlio, l'attesa del sogno e l'attesa della felicità.
Una riflessione che mi ha profondamente colpito è quella legata alla paura che accompagna la gestazione di una donna e che non si esaurisce con la nascita di un figlio; la paura è nostra compagna, destinata a tenerci per mano per tutta la vita. La paura di concepire un figlio, la paura che qualcosa vada storto, la paura che il bambino si ammali, la paura che si possa fare male. La paura è un sentimento con il quale si impara a convivere, purtroppo indispensabile nell'essere madri.

Questo è un libro che ti legge dentro, che fa affiorare tutti i tuoi ricordi, i dubbi e le speranze. E' un romanzo che scava sotto la pelle, un libro che tutte le mamme e le donne in cerca di un figlio dovrebbero leggere. Un'opera per tutte le donne che hanno vissuto un aborto e che cercano una rinascita, una seconda o una terza occasione. E' un libro che punta i riflettori sulla condizione di 'madre mancata' che vede in ogni ventre ingrossato un fallimento che logora dentro, in ogni attesa una speranza spezzata dal fato. 
Lo considero un libro terapeutico che può essere un valido aiuto per le donne che si trovano ad affrontare il medesimo problema di Eliana.





'I miei genitori, persi in quella libertà che si erano tanto trovati ad anelare, divennero pallidi fantasmi delle persone che amavo con la cieca fiducia di una piccola figlia. In poche parole, non furono mai più gli stessi, E io con loro.'






"Un qualunque respiro" è la storia di una coppia che non si arrende, è la storia di una donna decisa a coronare il suo sogno d'amore. E' un omaggio alla maternità intesa come cura, completamento e realizzazione della donna.
Un romanzo di forte impatto emotivo, un libro che non dimentichi. Consigliatissimo e, non da ultimo, un sincero 'grazie' a Emily Pigozzi per averlo scritto!

'C'è un tale silenzio, fuori e dentro me ... Vorrei tanto sentire qualcosa. Qualcosa di nuovo, di pulsante. Un qualunque respiro risuonare nel mio corpo. Per dare la vita, E ancor di più, per sentirmi viva.'







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