venerdì 29 agosto 2014

INTERVISTA A CONNIE FURNARI



Ciao Connie, benvenuta nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te.

Ciao e grazie per questo spazio. Sono una persona semplice, alla quale piace tantissimo leggere e scrivere. Mi piace guardare film, dipingere quadri e sono un’appassionata di anime e manga.

Laureata in Lettere, sin da subito dai prova del tuo talento. Scrivi racconti e poesie, collaborando con il giornale “Il Millantastorie”. E, nel 1995, vinci il Premio Superga con alcuni tuoi scritti. Raccontaci di quest’esperienza.

È stata un’esperienza positivissima, mi sono emozionata quando famosi attori di teatro hanno recitato le mie poesie, durante la conferenza, una a Torino e l’altra a Brescia. Consiglio a tutti di fare concorsi, sia come esercizio che come prova delle proprie capacità.

Gestisci personalmente il tuo blog ‘Connie Furnari Autrice’ e collabori con 'Il portale dei libri'. Parlacene.

Il blog mi sta dando molte soddisfazioni, abbiamo anche una pagina facebook. Sono co-admin de 'Il portale dei libri', il blog della mia carissima amica, nonché collega Vita Valentina Firenze. 
I nostri siti stanno andando molto bene, ogni giorno riceviamo moltissime richieste di recensioni, blogtour, giveaway… Purtroppo a volte ci vuole tempo per soddisfare tutte le richieste. I clienti sono soddisfatti dei servizi che offriamo, altrimenti non credo ci cercherebbero quotidianamente! :D 
Stiamo anche ampliando la nostra rete pubblicitaria, per un mercato più grande e internazionale… per ora è top secret, ma state con gli occhi aperti! Ahahahhahaha! Già comunque abbiamo parecchie autrici americane che ci hanno contattate!

Nel 2011, pubblichi il tuo primo romano “Stryx – Il marchio della strega”. Di cosa si tratta?

Sono molto affezionata a "Stryx", non solo perché è il mio primo romanzo! Ho dentro il cuore le sorelline Sawyer, Sarah e Susan. Chi lo ha letto mi ha fatto i complimenti dicendo che poche autrici riescono a mantenere una freschezza tale, nonostante la storia delle streghe di Salem sia molto cruenta. Non manca neppure l’azione, infatti molte blogger mi hanno detto che la narrazione somiglia a quella di serial tv come "Buffy l’ammazzavampiri" e "Streghe".
Questa la storia: Dopo aver vissuto in Inghilterra, Sarah, una potente strega, torna a Salem decisa a ricominciare una nuova vita senza la magia. Inaspettatamente, giunge la sorella minore: Susan, strega intrigante e perversa che ha scelto di passare al lato oscuro per la sete di potere, determinata a sconvolgere l’esistenza di Sarah e degli ignari studenti del liceo di Salem.
La vita scolastica si rivela fin da subito molto più dura del previsto. L’unico apparentemente interessato a conoscerla è un giovane dai grandi occhi grigio azzurro: Scott. Il solo ad essere in grado di risvegliare in lei antichi sentimenti che credeva ormai essere assopiti.
Ma Salem ben presto comincerà ad essere sconvolta da numerosi delitti inspiegabili, il cui unico filo conduttore sarà un marchio a forma di ‘S’ posto sulle vittime. Le strade della cittadina diventano pericolose trappole mortali, e a Sarah non resterà altro che affrontare il suo oscuro passato per poter salvare le altre giovani streghe e se stessa. [...]

Pubblichi anche dei racconti con tematiche impegnate come la fiaba metaforica “Lo spettacolo deve continuare” e “La scelta di Hellen”. Di cosa trattano?

Il primo parla dell’assurdità della guerra e della morte dei bambini innocenti, il secondo è la scelta di una ragazza madre. Mi piace provare nuovi generi, sperimentare, anche solo con i racconti.

Nel 2012 ti appassioni alle sfumature gotiche e, tra le altre tue opere, pubblichi “Zelda” e, nel 2013 “Moonlight”. Parlacene.

"Moonlight" è stata una sorpresa! Non mi aspettavo un simile successo, grazie al passaparola, dopo poco più di una settimana su Scribd ho contato dieci mila download effettivi! Molte lettrici mi hanno chiesto di farne un romanzo lungo perché appassionate dalla storia e mi sono decisa.
"Zelda" invece è piaciuto molto alle fans di "Stryx", perché riprende quei temi, ma in maniera più leggera e adolescenziale. Anche per "Zelda" c’è stato chi mi ha chiesto di farne un romanzo, ma non credo lo farò, anche perché per adesso ho altri progetti in cantiere!
 
E, nel 2014, pubblichi il romanzo “Angeli ribelli”. Cosa troveranno i lettori al suo interno?

"Angeli Ribelli" è stata un’altra bella sfida, era la prima volta che mi cimentavo con il gotico, a parte il racconto "L’innocenza del sangue", che parla di una terribile bambina vampiro durante l’epoca vittoriana. Lo stile è più articolato e scelto rispetto a "Stryx", la storia più adulta, e con contenuti anche più forti. Le vendite proseguono molto bene e ne sono soddisfatta.
È una storia dai toni “biblici”, di passione, violenza, desiderio…. I lettori troveranno la Londra vittoriana, la cenere dei camini, la nebbia, il Tamigi che fluisce lento… Ci sono molte storie che si intrecciano, alcune davvero controverse. 
Lo consiglio a chi ama in particolar modo il romance gotico, anche se ha elementi sovrannaturali. La cosa che mi ha sorpreso è che le autrici hanno un debole per Albert, l’ispettore di Scotland Yard, e non per Victor il protagonista. Molte hanno paragonato Albert al personaggio interpretato da Josh Hartnett nel serial tv "Penny Dreadfull".
Ecco la trama: Inghilterra, epoca vittoriana. Emily è una fragile fanciulla aristocratica di diciotto anni che vive a Southampton, profondamente segnata dall’assassinio della madre avvenuto molti anni prima sul ponte di Tower Bridge, nella capitale inglese.
La ragazza giunge a Londra con il padre, un facoltoso medico, per far visita alla vecchia zia Christine e comunicarle l’imminente matrimonio con Oliver, rampollo di buona famiglia, che li accompagna. Il giorno del loro arrivo, Emily apprende sgomenta che l’assassino della madre è ancora a Londra e continua a uccidere indisturbato ogni donna che osa avventurarsi di notte sul Tower Bridge, in modo inspiegabile e occulto.
Ricercato da Scotland Yard e dal giovane ispettore Albert Thompson, il quale sembra avere un conto in sospeso con lui, l’assassino si rivela: è un ragazzo dalla bellezza angelica, di nome Victor, un essere sovrannaturale dalle fruscianti ali di corvo, capace di dominare le tempeste e di mutare aspetto in animale, per sfuggire agli occhi dei mortali.
L’angelo infernale lega a sé Emily, trascinandola dentro un’incontrollabile spirale di sangue, tentazione e immorali segreti, svegliandola nel corpo e nell’anima, e tramutandola inconsapevolmente in un essere molto più perverso di quanto sia mai stato lui. [...]


http://www.amazon.it/Angeli-ribelli-Connie-Furnari-ebook/dp/B00IK5Y04E
 

Quali tematiche affronti nel libro e quale messaggio hai voluto trasmettere?

Eh, il libro tocca temi parecchio scottanti come lo scontro tra fede e ragione, e quelli anche più dolorosi, come lo stupro e l’incesto, la violenza psicologica… Il messaggio che ho voluto trasmettere è che il bene e il male possono convivere entrambi nello stesso animo.

Come nasce l’idea per “Angeli ribelli”?

Era un progetto che covavo da tempo, ne avevo scritto varie versioni. Volevo creare una figura angelica inedita, che non avesse ancora usato nessuno, così mi son ispirata a "Paradise Lost" di John Milton.

Tu sei un’autrice poliedrica; vari tra racconti, fiabe e romanzi, ma in quale espressione letteraria ti senti più a tuo agio?

Sicuramente con i romanzi. Mi piace la componente romance, ma di più quella fantasy. Anche il gotico mi affascina.

Il tuo pensiero sul self-publishing?

Bella domanda! Dunque, trovo un abuso spropositato del self, da parte di certi autori. Sono del parere che una possibilità va data a tutti, però noto che certi autori/autrici mettono su amazon testi illeggibili, trame inconcludenti, scopiazzature di romanzi famosi… Ci dovrebbe essere più selezione anche da parte di noi autori. Io impiego anche anni per scrivere un libro. Sono del parere che sia meglio la qualità che la quantità.
Comunque il self resta una vetrina valida per farsi conoscere!

Hai qualche progetto in cantiere di cui vuoi metterci a parte?

Ehehehehhe non posso parlare! Troppi occhi indiscreti! ;) 
A parte il lavoro con i blog, io e Vita abbiamo in cantiere un romanzo a quattro mani di cui non sveliamo ancora la trama. Per quanto riguarda me personalmente, sto finendo il romanzo di "Moonlight", come tutti ormai sanno! Dopo voglio completare uno steampunk che avevo cominciato tempo fa, e rimettere mano a una trilogia, già completa, che voglio proporre a una CE. 
Sto iniziando a cimentarmi con l’erotico e sto completando un romance: giorni fa ho messo il racconto che lo ha ispirato (anche se la trama è diversa) su facebook e ho ricevuto tutti pareri entusiasti, così mi sono decisa. Anche se comunque l’erotico non è il mio genere, è più un esperimento che altro. Come vedi, ho parecchio lavoro da fare!!!!

E’ stato un grande piacere ospitarti nel mio blog, in bocca al lupo per tutto e al prossimo edito!

Il piacere è stato mio, dovrò ricambiare il favore e ospitarti nel mio blog! ;) A presto, un saluto a tutti i tuoi followers!


Per seguire Connie  CONNIE FURNARI OFFICIAL WEB SITE


https://www.youtube.com/user/ConnieFurnari
 


IL VENDITORE DI BIBBIE di F.D.Lamb



Oggi vi presento “Il venditore di bibbie” di F.D. Lamb, romanzo che mi è stato gentilmente inviato dall’autore e che si è rivelato uno dei libri più originali che abbia letto negli ultimi tempi.









SINOSSI: Sono i sopravvissuti al 2012, la generazione mille euro. Addestrati, pettinati, ben vestiti. Trasformati in perfette macchine da vendita. Il loro modo di pensare, di divertirsi, di amare. Di credere in qualcuno o qualcosa. Si adatta alla loro percezione dell'ambiente, in cui sono i predatori.
Marco Paolo che vende bibbie e Rebecca che vende di tutto sono già dei professionisti. Ma una volta tolti i tacchi e le cravatte, rimosso il kajal e dimenticati gli annedoti per rompere il ghiaccio, anche parte di quella cordiale divisa cade.
Sono i soldati del marketing e hanno un'anima. Questo è un problema.






Il libro si apre sul soggiorno di un appartamento; il proprietario, un anziano, è in attesa della visita di un venditore, dopo essere stato contattato telefonicamente dal call-center dell’azienda per cui il giovane lavora. Nel frattempo, Marco Paolo, il venditore, si affretta per le scale del condominio, preparandosi a raggiungere il cliente.

Il giovane sa come gestire i possibili acquirenti: un’occhiata alla dimora per individuare eventuali punti deboli e aspetti caratteriali, un timbro di voce a volte confidenziale, a volte più rigido. Marco sa fare il suo lavoro, l’hanno istruito a dovere nell’azienda in cui lavora, sa come accalappiare un cliente e come renderlo malleabile. Trovarsi di fronte a un anziano lo mette di buonumore, sarà un gioco da ragazzi o almeno è ciò che si augura.

Nel capitolo seguente, facciamo la conoscenza di Rebecca, giovane e bellissima donna che ha sperimentato ogni tipo di impiego, finendo anche lei nel commercio tra agenti e prodotti da inculcare alla clientela. 
L’incontro tra i due avviene nella hall di un hotel destinato ai convegni; tra i due è palpabile la chimica che s’instaura e il sesso, consumato nel bagno, fa da collante. Ha inizio, così, una relazione amorosa particolare e sentita. Ma, purtroppo, anche la quotidianità ha i suoi intoppi e dietro la porta di un appartamento si può celare l’imprevisto.







'Il paragone tra il ring e la vendita, che secondo alcuni è calzante, manca di una sottigliezza importante: seduti a un tavolo si può fare Knock Out perfetto, senza mai subire un colpo, lasciare l’altro ad ansimare esausto senza neppure slacciarsi la cravatta, una vittoria senza compromessi.'







La scrittura di Lamb è scorrevole, l’argomento trattato di un’attualità disarmante. La scelta dell’autore di utilizzare una narrazione a doppio binario è interessante: due punti di vista, ora di Marco, ora di Rebecca, con alternanti flashback per descrivere le scene.

I temi del romanzo sono: il marketing, l’inganno, il rapporto di coppia, la società e i suoi dogmi, la condizione dei giovani d’oggi senza prospettive per il futuro.

Lamb ci introduce, con occhio disincantato, nel mondo dei venditori porta a porta, abili robot da combattimento ammaestrati per ingannare, carpire informazioni e truffare il cliente; sono venditori talmente convinti del proprio rendimento da ritrovarsi incapaci di gestire clienti attempati che si mostrano molto più scaltri e navigati di quanto si aspettavano: robot inceppati in un certo qual modo.

L’autore ci mostra la triste condizione dell’anziano agli occhi di una società che lo mette in cima alla lista delle persone da ingannare: la vittima più congeniale per fare soldi. Ho particolarmente apprezzato il capitolo in cui Marco si reca in una casa di riposo per vendere le sue preziose bibbie. Una denuncia  contro le condizioni di queste strutture, il disinteresse di famigliari e addetti per i loro ospiti e l’improvviso cambiamento di Marco, da carnefice a difensore, sono commoventi e di una gravità da evidenziare.









'La sua non era semplice scelta di libertinaggio come stile di vita ma una missione legata alla sua stessa coerenza, che la portava a non dimenticare mai che il sesso era l’unico motore di ogni cosa, oltre che della stessa vita.'









Interessante anche la descrizione delle dinamiche di coppia tra Marco e Rebecca fatte di quotidianità, di confidenze, di apatia, di sesso e allegria, come ogni relazione che si rispetti. Un rapporto tra due persone che si misurano ogni giorno con la società, che non nutrono grosse aspettative, un uomo e una donna che iniziano a frequentarsi dopo un rapporto sessuale e si scoprono in sintonia.






'Si tolse quel che gli era rimasto addosso riconoscendo così, nella fronte gocciolante del suo riflesso nello specchio, che non era più un venditore di bibbie, un truffatore ben vestito, un altro parassita del sistema, ma l’uomo che c’e sotto.'






Il romanzo si anima nella sua seconda parte, aggiungendo colpi di scena impensabili e un tema spinoso: un grido di protesta contro enti, aziende e anche contro il sistema in cui siamo inseriti, contro la politica intrinseca che lo governa, contro le telecomunicazioni che ingabbiamo l’uomo. Ci troviamo improvvisamente di fronte a un personaggio che, ci accorgiamo, di non aver mai inquadrato realmente. Conosciamo parole come ‘capo espiatorio’ e restiamo a bocca aperta di fronte all’idea geniale di Lamb che, purtroppo, riflette gli ingranaggi della nostra società.
"Il venditore di bibbie" obbliga il lettore a porsi delle domande sulle notizie che leggiamo sui giornali o che sentiamo alla tv.

Consiglio questo libro a tutti gli appassionati del genere e lo consiglio anche a chi, come me, non lo ama particolarmente. Vi assicurò che lo divorerete in pochissimi giorni.

'Le sembro forse un venditore di bibbie?'

giovedì 28 agosto 2014

PARADISE VALLEY - IL DESTINO E L'AMORE di Patrizia Ines Roggero



Oggi vi presento il primo capitolo della saga “Paradise Valley” della bravissima autrice Patrizia Ines Roggero che ho avuto il piacere di ospitare nel mio blog.









SINOSSI: Sullo sfondo delle vaste praterie del Montana di fine '800, al tramontare dell'epoca d'oro dei cowboy, prende vita la storia di Jonathan e Abigail. 
Un amore segreto, un passato doloroso, un futuro incerto...
Il primo volume di una trilogia tutta da scoprire.










1883. Il libro si apre nella Grande Riserva Sioux, nel Dakota. Qui, troviamo Jonathan Shelley, il protagonista maschile, partecipare all’inipi: il rito di purificazione. Il giovane ha perso la moglie Giulia, deceduta per il vaiolo, e, incapace di sopperire al dolore, tenta di trovare una via di fuga nel rito, alla ricerca di una visione fortuita. Il risultato non è quello sperato, ma in Jonathan si radica la convinzione che sia giunto per lui il momento di lasciare la riserva e tornare nelle terre del Montana, dove il padre, ormai defunto, gli ha lasciato delle proprietà. 
Il giovane mezzosangue lascia i parenti  e si dirige verso Paradise Valley, dove un tempo vivevano il padre e i fratelli, prima che un colpo di fucile e la morte funerea si abbattesse sui componenti della sua famiglia.
Voltiamo pagina e ci ritroviamo a Livingston, nel Montana. Siamo nel 1885 e conosciamo Abigail Foster, una giovane di incantevole grazia che, dopo aver trascorso alcuni anni a Saint Louis per la propria istruzione, torna a vivere nel Circle F, proprietà dello zio Steve che ne gestisce e amministra terre e allevamenti.  Abigail e Steve sono soli al mondo e si ssotengono l'un l'altra, dopo la perdita dei famigliari a causa del colera.
Abigail è bella e apprezzata dagli abitanti di Livingston ma la sua vita sta per cambiare. A sconvolgerla, il mezzosangue  Jonathan di cui serba un ricordo infantile: grande amico dello zio, il giovane entrerà nella sua esistenza e nel suo cuore in un battito di ciglia. Galeotta, la ferita a una spalla a opera di un compaesano che disprezza il mezzosangue e la decisione di Steve, lo zio della ragazza, di prenderlo a servizio tra i mandriani del Circle F. 
Una girandola di avvenimenti conditi da una passione disarmante colorerà i giorni e le notti dei due amanti, ma nessuno sa cosa riserva il futuro e neppure le placide notti di luna possono mitigare gli eventi che stanno per sconvolgere Paradise Valley.





'Sapeva bene che tra loro non ci sarebbe potuto essere nulla, perché lui era un mezzosangue, anche se proveniva da una famiglia per bene e suo zio era uno dei più importanti abitanti di Livingston. 
Tutti avrebbero condannato la loro relazione e lei non intendeva vivere come un’emarginata.'

L’aspetto che colpisce di questo libro è innanzitutto l’ambientazione: i colori e i profumi della Paradise Valley filtrano dalle pagine direttamente nelle narici del lettore e noi chiudiamo gli occhi per ritrovarci attorniati dalle calde tinte della valle e, l’istante dopo, avvolti dal ghiaccio che atrofizza muscoli e cuore. 
I luoghi e il periodo storico scelti dall’autrice imbrigliano il lettore nella storia, senza lasciarlo più andare. La cura posta nel descrivere il West del diciannovesimo secolo è lodevole e ho particolarmente apprezzato i nomi originari che compaiono qua e là per rendere quanto più verosimili le vicende narrate.

Un altro aspetto da non sottovalutare è la caratterizzazione dei personaggi, cui presto sempre molta attenzione; gli antagonisti come i protagonisti conquistano. Ho amato particolarmente il personaggio di Jonathan: un uomo carismatico dal carattere indomito, ma è la descrizione assolutamente credibile ad avermi convinto. Solitamente, siamo abituati a personaggi maschili irresistibili e impeccabili, invece qui conosciamo un uomo che non perde immediatamente la testa per Abigail. Un uomo che frequenta i bordelli, che diventa l’amante della focosa tenutaria, un uomo che puzza di cavalli e prostitute, prima di essere l’eroe romantico che tutte noi vorremmo al nostro fianco.
In egual misura, ho detestato la protagonista in più di un’occasione, in particolar modo la sua ritrosia, l’atteggiamento infantile, la paura per la propria reputazione e del giudizio dei compaesani, nello scoprirla innamorata di un mezzosangue.
Ho, comunque, apprezzato anche questa descrizione relativa a Abigail da parte dell’autrice: l’ha resa credibile e realistica, non la solita eroina stereotipata. Abigail proviene da una terra divorata dal problema del razzismo e della differenza tra classi, dove gli indiani sono bistrattati e a volte cacciati. Ho amato molto anche la sintonia tra lei e Steve, la generosità e l'onore che contraddistinguono lo zio della protagonista.





'Ho combattuto al fianco di uomini pieni di coraggio e ideali, m questo non è servito a vincere la guerra. Ha portato solo sofferenza, una sofferenza che ancora non si è placata. E’ per questo che ho lasciato la riserva e so di aver fatto la scelta giusta.
Appartengo a quella gente solo a metà e, anche se la mia famiglia è ancora laggiù, io non potrei più vivere confinato in un angolo di mondo al quale ogni giorno viene ancora tolta della terra da consegnare ai bianchi.'





I temi trattati sono la differenza tra classi di appartenenza, la discriminazione razziale, l’amore clandestino, la maternità e i segreti.
La Roggero ci introduce sapientemente anche nel mondo dei ranch dell’America di fine ‘800, dimostrando un lavoro di approfondimento non indifferente. Una lode va anche alla descrizione della Grande Bufera del 1887, la narrazione mi ha commosso e colpito, sentivo il freddo sulla pelle e l’alito ghiacciato sfiorare le pagine.
E poi abbiamo l’amore che muove le fila dell’intero romanzo e che lo annovera  di diritto tra i romance da ricordare. Un amore travolgente come quello che sconvolge i protagonisti, condito con sensualità ed eros palpabili ma pur sempre delicati. 
“Paradise Valley”, però, non descrive solo un grande amore, ma ne sviscera ogni aspetto, ogni sfaccettatura nascosta: conosciamo l’amore carnale per Dora, la tenutaria del bordello, quello puro e passionale per Abigail e, infine, quello eterno per Giulia, la moglie defunta di Jonathan. E non dimentichiamo anche il lieve tocco paranormale che la Roggero dona alla vicenda, attraverso il fantasma di Giulia e i sogni misteriosi di Jonathan, che contribuisce a donare un alone misterioso e accattivante al romanzo.





'Avvicinò il viso a quello di lei che se ne stava lì, immobile, come pietrificata dalla forza dei sentimenti che stava provando.
Fu solo l’esitazione di un istante, poi le loro bocche si unirono assaporandosi con esitazione … l’avidità di avere per sé i baci dell’altro, li trascinò in un rincorrersi di tenerezze e bramosia, lasciando che il mondo esterno si fermasse e osservasse attonito il loro primo bacio.'






Se amate i romance con un’indubbia ambientazione storica, se amate le storie d’amore e le saghe di passione in cui due civiltà sono messe a confronto con tutti i loro pregi e i difetti, colpe e virtù, questo è senza dubbio il romanzo che fa per voi.
E, ora, corriamo a leggere il secondo capitolo di questa trilogia, perché la Roggero sa scrivere e lo sa fare bene, sa tenere appeso il lettore e incatenarlo alle vicende di personaggi che non sarà facile dimenticare.

'Quella non era la vita che volevo, né quella per la quale ero nato … cio che desidero ora è un po' di tranquillità e mettere radici in un posto da poter chiamare casa.'