giovedì 9 gennaio 2014

BREVI MONOLOGHI IN UNA SALA DA BALLO DI FINE OTTOCENTO di Alessandra Paoloni

Oggi vi presento un'operetta che mi è rimasta nel cuore. "Brevi monologhi in una sala da ballo di Fine Ottocento" è' il lavoro d'esordio della bravissima Alessandra Paoloni che ho già avuto modo di ospitare nel mio blog.


QUARTA: Brevi monologhi sotto la forma di poesia da parte di vari personaggi che si susseguono, a volte si richiamano. Alcuni sono parenti o promessi sposi contro la propria volontà, alcuni sono ricchi, altri innamorati respinti, chi ha successo e chi meno. Chi non ha speranza, chi vuole vendicarsi, chi tradire, chi è tormentato, preoccupato, disperato.
Una scrittura ottima, scorrevole, densa di significato. Che sia uomo o donna non ha importanza.
La bravura di Alessandra Paoloni sta nell'immedesimarsi e nel richiamare discorsi e frasi poetiche proprie dell''800. Parole sublimi, toccanti, da rileggere da quanto sono belle e non perché non si capisca cosa dice. Al contrario, tutto è chiarissimo, seppure reso in un linguaggio ricercato e voluto, studiato.
Niente è lasciato al caso.
Assolutamente da leggere.







Il libro si apre con la figura di Elisabeth Gravestone che si appresta a entrare in una sala da ballo augurandosi di riuscire a confondersi tra la folla e far trascorrere la serata in modo indolore. Si rivolge al lettore invitandolo a seguirla e, una volta all'interno, ci presentata una girandola di personaggi che popolano il locale, ognuno con un vissuto differente, luci e ombre si alternano davanti agli occhi del lettore mostrando trionfi e miserie degli ospiti in sala.







'L'amore è labile e nella sua breve fuga
lascia dietro di sé un campo smisurato di pietosi
resti mortali.
Impetuosa falce,
martirio soave.'









La Paoloni presenta una società intera racchiusa tra queste quattro mura, dove ogni personaggio rappresenta uno stereotipo di uomo o di donna. Abbiamo scrittori, musicisti, donne bennate e di malaffare, uomini di potere, mogli annoiate, amanti insoddisfatti e ragazze con i loro sogni dorati che si sgretolano tra le dita a causa delle convenienze e gli usi dell'epoca. Tutti, salvo qualche rara eccezione, nascondono la propria essenza dietro invisibili maschere incarnate dai propri scritti, dal uno strumento, da un matrimonio apparentemente soddisfacente, dall'avvenenza o dalla ricchezza.


Le corde sono le vene delle mie braccia che
affluiscono fino al cuore
e lo martellano di suoni
ora sublimi ora mediocri ora funesti ora soavi.
L'aria si colora di antiche melodie,
gli orecchi si pongono in ascolto
e le membra si
muovono
comandate da fili imperiosi che decidono di calare
                                           dal cielo
                        mandati da Dio all'uomo.'


Ogni personaggio è presentato con un'ode, il cui titolo porta il nome del soggetto che andremo a conoscere più da vicino. La bellezza e il genio di quest'operetta non sta solo nell'aver raccolto delle odi poetiche che rasentano la perfezione ma averlo fatto con metodo e astuzia.
"Brevi monologhi in  una sala da ballo di Fine Ottocento"si trasforma in un romanzo breve per la sua machiavellica chiave di lettura: qui, ogni ode, oltre a presentarci il soggetto, introduce il personaggio successivo e la lettura diventa fluida e scorrevole. Nessuna interruzione, nessuna pausa. Un meccanismo che spinge il lettore a voltare pagina e scoprire immediatamente cosa si nasconde dietro l'aspetto del personaggio menzionato nelle frasi conclusive di ogni componimento.
Pochi sono i personaggi che si 'salvano' dalla penna della Paoloni ma tutti incarnano alla perfezione la società del XIX secolo e il messaggio arriva forte e chiaro al lettore.





'E cosa dunque ci resta al termine del nostro
cammino?
Solo verbi offerti al vento,
per poco
uditi
giammai
 ricordati.'




I temi trattati sono molteplici: la paura, l'invidia, l'amore, la veritàil mistero della morte, le maschere che indossiamo nella quotidianità, ma c'è spazio anche per le passioni che colorano la vita come la musica, la letteratura e l'arte.

Chi ama la poesia e chi ama i romanzi di ambientazione ottocentesca non potrà non ammirare questa operetta, forse senza riuscire a dimenticarla.

Un esordio entusiasmante che lascia a bocca aperta e che anticipa le doti eccelse di questa giovane e talentuosa scrittrice.

'Inizia così una lunga processione di uomini e di donne
da me ben conosciuti
ma che riservano amare verità,
che non rivelerebbero a uomo
che non confesserebbero a Dio.'

2 commenti:

  1. Letti e ho lasciato tempo fa il mio pensiero su goodreads... magnifico esordio per una talentuosa scrittrice davvero.

    RispondiElimina